Cronache

Bologna, ronde contro gli immigrati nel rione-fortezza della sinistra

Così è fallito il sistema d'accoglienza del Pd: nel quartiere "rosso" di Bologna i commercianti si sono organizzati per fare le ronde

Bologna, ronde contro gli immigrati nel rione-fortezza della sinistra

"Sembra che gli immigrati li abbiano mandati tutti qui. Questo quartiere non è più sicuro". La frase si ripete, quasi identica, sulle bocche di tutti coloro che hanno acconsentito a raccontarci la loro storia. Vicende di sopravvivenza quotidiana. Di lotta contro il degrado, lo spaccio, le spaccate e i furti. "Una cosa è certa - afferma Roberto Passerini, negoziante -: a commettere questi reati sono stranieri".

Non te le aspetteresti queste parole, non qui. Il quartiere della Bolognina è sempre stato a trazione politica di sinistra. In questo rione di Bologna, il Pci si trosformò nei Ds nella famosa svolta voluta da Ochille Ochetto. Per l'amministrazione, è la zona degli esperimenti politico-sociali: qui ha messo alla prova il sistema dell'integrazione. Una politica "che ha fallitto", urlano in coro i cittadini. Sfiniti dai crimini degli stranieri.

Per questo ora qualcosa è cambiato. L'eccesso di reati ha spinto i commercianti ad organizzare ronde serali, chiamate più semplicemente "passeggiate" notturne. (guarda il video)

Nome a parte, restano i fatti. I turni serali coprono tutta la notte, dalle 20 alle 24. Poi arrivano i vigilantes pagati dall'associazione dei commercianti. "Sono quattro anni che chiediamo maggiore sicurezza - ci raccontano mentre pattugliamo le strade - non sono stati in grado di darci delle risposte. Ora siamo stufi. E così ci siamo organizzati da soli". La camminata non segue un percorso prestabilito. Tutto il rione è a rischio. "Sono certo che spacciatori e balordi si passino la voce - dice un commerciante - e quando ci vedono facciano in modo di non farsi trovare". Ma ci sono. E l'importante è che sappiano che qualcosa si sta muovendo.

La riqualificazione di un quartiere passa anche da questo. Basta poco. "Vuole sapere qual è il vero problema? - dice Paolo, nome di fantasia del tabaccaio - Che non ci sono più italiani. Gli stranieri non si integrano, comprano solo nei loro negozi. Vivono una vita a parte. E così dalle 19 alle 24 non si vede un italiano in giro. Comandano loro". Cioè gli spacciatori: "Non siamo razzisti, ma realisti".

Gli anziani del posto hanno subito talmente tanti scippi che ormai, nel portafoglio, portano solo le fotocopie dei documenti. Così da non dover andare sempre in Comune e rifare le pratiche. Autobus e "frutta e verdura" gestiti da stranieri sono il miele per le api del degrado. Per il resto, è un continuo di spaccio al mercato di via Albani e spaccate: "Ne abbiamo contate 60 negli ultimi mesi. Quando entrano ti senti violato nell'intimità".

I racconti sono tanti. Troppi. C'è Ulisse Onofri, il macellaio, costretto a convivere con i pusher che si siedono davanti al suo negozio. Ci sono le bariste che "hanno paura". "Avevo 40 ragazzi di colore che pisciavano e mi spalmavano la merda contro la porta", racconta una residente sotto anonimato. "La soluzione - suggerisce Luca - è quella di portare l'Esercito: ronde con la mano sulla pistola". In qualche modo, sarà così: da ieri è attiva una pattuglia dell'operazione "Strade Sicure" 24 ore su 24.

Ma perché si è arrivati a tutto questo? "Troppa certezza nella fede politica di sinistra. Quando in un quartiere hai la sicurezza che qualsiasi cosa fai, avrai comunque la rielezione assicurata, concentri in quella zona tutti i problemi. Tanto poi il voto non lo faranno mancare".

L'incantesimo ora, però, sembra essersi rotto.

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