Cronache

Cannabis terapeutica, Regione tarda a discutere legge: Cappato la distribuisce

Marco Cappato ha distribuito dosi di cannabis terapeutica a due malati in protesta contro la Regione Lombardia che tarda a discutere la proposta di legge dei Radicali

Cannabis terapeutica, Regione tarda a discutere legge: Cappato la distribuisce

Stamattina Marco Cappato, esponente radicale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, ha organizzato una protesta davanti al Pirellone per denunciare "l'inerzia" del Consiglio regionale sul tema dell'uso terapeutico della cannabis.

"C'è un pdl di iniziativa popolare depositato da oltre un anno, ma il Consiglio regionale continua a non dare risposte", ha ricordato l'esponente radicale presentandosi davanti alla sede della Regione Lombardia con circa 10 gr di cannabis avuta da Davide Trentini, paziente in cura a Massa, prima della morte volontaria in Svizzera accompagnato da Mina Welby, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni.

"Queste sono dosi di cannabis della Regione Toscana che io detengo illegalmente - ha spiegato Cappato nel corso dell'azione dimostrativa - e dico al presidente del Consiglio regionale Cattaneo che è vero che io sto violando la legge e me ne assumo la responsabilità, ma loro stanno violando i diritti civili di 10 milioni di lombardi, se ne assumano ugualmente la responsabilità".

Il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni li voleva distribuire a due giovani malati, muniti di regolare prescrizione medica, che ne fanno uso per motivi di salute, ma due agenti della Digos sono intervenuti per impedire che il radicale cedesse la cannabis, in violazione dell'articolo 73 del Testo unico stupefacenti. La Digos ha bloccato la protesta e sequestrato immediatamente le dosi, notificandogli il verbale di avvio alle indagini e di sequestro. Cappato ha collaborato con le forze dell'ordine alla stesura del verbale (GUARDA LE FOTO).

La protesta di Cappato

"Sono ormai 13 mesi che il termine per la discussione della nostra proposta è scaduto e che Regione Lombardia viola dunque la propria stessa legalità - ha denunciato Cappato - Nel frattempo sono numerosi i malati lombardi che non riescono ad accedere ai prodotti a base di cannabis a loro prescritti dai medici. Alla scarsa reperibilità dei farmaci si aggiunge l'impossibilità, per i pazienti lombardi, di ricevere il rimborso dal Servizio Sanitario Regionale, come invece previsto dal Decreto Lorenzin, proprio a causa dell'assenza di una legge come quella proposta da oltre 6mila cittadini su iniziativa del Comitato Cannabis Terapeutica Lombardia".

"Il Consiglio regionale della Lombardia continua a violare la legge regionale che obbliga a trattare come primo punto all'ordine del giorno la proposta di legge di iniziativa popolare per la cannabis terapeutica - ha lamentato il radicale - Questo costringe spesso i malati a rivolgersi al mercato illegale, sostenendo costi elevatissimi per fruire di prodotti di qualità incerta".

"Mi sono scusato con il personale delle Forze dell'ordine per il tempo tolto al prezioso lavoro, ma ho anche spiegato loro che il nostro obiettivo è che in futuro non si debbano più occupare di questo genere di reati - ha continuato - Basti pensare che quasi un detenuto su due in Italia, come racconta il libro Bianco sulla Fini-Giovanardi diffuso ieri insieme al Cartello di Genova, è attualmente in carcere come conseguenza di un sistema repressivo che incrementa i rischi per la salute, sovraffolla le carceri e aumenta le spese per i contribuenti".

L'azione di disobbedienza civile ha avuto anche l'obiettivo di richiamare il Parlamento nazionale a discutere la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della cannabis presentata da Radicali italiani, associazione Luca Coscioni e numerose associazioni, e di sostenere l'allarme lanciato da Rita Bernardini, ancora ricoverata per la sua lotta nonviolenta e alla quale sono andati gli auguri di pronta guarigione, sulla mancata disponibilità del farmaco a base di cannabis "Bediol" (GUARDA IL VIDEO).

La posizione della Regione

L'iniziativa è stata annunciata e trasmessa in diretta sul proprio profilo Facebook, che in pochi minuti ha incassato centinaia e centinaia di condivisioni e commenti. Ieri, all'annuncio dell'iniziativa di Cappato, il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, aveva parlato di "disprezzo della vita" e di "violazione della legge" da parte dell'esponente radicale.

"L'atto di Cappato è grave e bene ha fatto la Digos a denunciare chi viola in maniera consapevole la legge - ha commentato Cattaneo - Un atto grave anche dal punto di vista morale perché cedere a qualsiasi tipo di legalizzazione delle droghe significa ignorare le conseguenze drammatiche a cui può portare l'utilizzo di stupefacenti, come abbiamo visto da recenti fatti di cronaca. Gli stupefacenti sono un pericolo per chi li assume e per la società nel suo complesso, per questo serve un no deciso a qualsiasi tipo di legalizzazione".

Commenti