Cronache

Picchiano titolare centro profughi: "Dacci i soldi o facciamo un casino"

Due nigeriani si erano allontanati dal centro di accoglienza Gianal a settembre, ieri sono tornati e volevano essere reintegrati. La legge non lo consente, quindi hanno minacciato il gestore della struttura

Picchiano titolare centro profughi: "Dacci i soldi o facciamo un casino"

Due nigeriani si sono allontatati a settembre dal centro di accoglienza di Feroleto Antico (Catanzaro), ieri sono tornati: "Vogliamo i soldi se no facciamo casino".

Feroelto Antico è un piccolo comune di due mila abitanti, ma nonostante le modeste dimensioni ospita nel centro di accoglienza "Gianal" 100 immigrati. Il gestore è Salvatore Lucchini, propietario dell'azienda Gianal. A settembre due nigeriani hanno abbandonato volontariamente il centro. Per la legge italiana, se trascorrono più mesi lontano dalla struttura, non possono più rientrarci. Questa è la regola, ma ai due immigrati poco importava e ieri sono ritornati nella struttura.

I due profughi hanno subito cercato il gestore e gli hanno imposto di riaccettarli nel centro. Salvatore, però, gli ha spiegato che non poteva perché sono rimasti troppo tempo fuori dal Gianal. I nigeriani, sentendo il rifiuto giustificato del titolare, si sono infuriati e hanno aggredito violentemente l'uomo. Dopo vari spintoni hanno proposto un patteggiamento: "Dacci 800 euro a testa e noi ce ne andremo. Se no, continueremo a fare casino" . Salvatore, temendo che scoppiasse una protesta generale nel centro, ha chiamato i carabinieri di Lamezia Terme. I due sentendo pronunciare il nome degli agenti sono scappati.

I militari in pochi minuti sono arrivati al Gianal e si sono messo sulle tracce dei due. Infatti, dopo poco, sono riusciti a prenderli e ad arrestarli. "Non sappiamo di preciso quanto resteranno in carcere, ma quel che è certo è che quando usciranno verranno rimpatriati nel loro Paese. A loro carico c'è un espulsione immediata dall'Italia" - ha spiegato il carabiniere.

Gli agenti di Lamezia Terme hanno segnalato i due nigeriani alla Prefettura, sarà poi la polizia di Stato a doversi accertare che i due non facciano i furbi per rimanere nel nostro Paese.

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