Cronache

Incidente Jesolo, picchiato per foto beffarda sotto l'epigrafe di una vittima

Il 33enne, compaesano del ragazzo morto in un incidente insieme ad altri tre amici, è stato picchiato per aver pubblicato una foto sorridente sotto l'epigrafe della vittima

Incidente Jesolo, picchiato per foto beffarda sotto l'epigrafe di una vittima

Si fa fotografare sorridente sotto l'epigrafe di una delle quattro vittime dell'incidente di Jesolo e per questo viene picchiato e mandato in ospedale. Un padre di famiglia di 33 anni residente a Musile di Piave ha pubblicato un post su Facebook con la foto beffarda di lui sotto l'immagine in ricordo di Giovanni Mattiuzzo, uno dei quattro giovani che hanno perso la vita finiti in un canale a bordo strada, dopo essere stati speronati nella via verso casa.

Soltanto il giorno prima 5mila persone avevano preso parte ai funerali nello stadio della stessa Musile di Piave, dove vivevano oltre a Giovanni le altre due vittime Leonardo Girardi e Eleonora Frasson, pianti dalla comunità intera insieme all'altro ragazzo ucciso, della vicina San Donà, Riccardo Laugeni, tutti e quattro tra i 22 e i 23 anni.

Il post si è diffuso velocemente sui social fino a raggiungere la sorella della vittima Elisa Mattiuzzo che ha commentato così la foto grottesca: «Dopo aver seppellito mio fratello vengo a conoscenza di un post di cattivo gusto...a me non frega un c. se avevate bevuto o fumato perché delle persone che si permettono di agire in questo modo davanti a una tragedia del genere devono finirla. Siete fortunati che i miei genitori non hanno i social e non hanno potuto vedere questo scempio! Chiudetevi in casa e vergognatevi del vostro gesto schifoso! Spero di aver la possibilità di agire legalmente!».

Passa poco tempo che una spedizione punitiva rintraccia in un bar di Musile l'autore del post, che viene picchiato da tre sconosciuti, tanto da finire in ospedale con ferite non gravi. Raggiunto da un giornalista del Gazzettino il 33enne si sarebbe giustificato così: "Avevo fatto un turno di 14 ore, ero stanco e non mi ero accorto di essere sotto l’epigrafe del ragazzo".

Come riportato dal Corriere, la famiglia vuole comunque ricorrere per vie legali.

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