Cronache

Profughi nel residence, il giudice: "Non più di tre per appartamento"

Nessuno sgombero per i migranti alloggiati nella struttura turistica di Eraclea Mare: "Non arrecano danno ai residenti"

Profughi nel residence, il giudice: "Non più di tre per appartamento"

Ricordate il residence "Le Mimose" di Eraclea Mare, in provincia di Venezia, dove il prefetto della città lagunare aveva inviato poco meno di 250 migranti, nonostante la frazione non contasse più di 150 residenti in pianta stabile?

Eravamo stati a visitarlo, documentandone le condizioni di invibilità - contro cui avevano protestato gli stessi migranti - e raccontando il conflitto sociale innescato con popolazione locale e vacanzieri. A poco meno di un mese di distanza, sulla situazione di Eraclea arriva una decisione che fa discutere: è quella del giudice del Tribunale di Venezia Lisa Tosi, che risponde al ricorso di alcuni residenti del complesso, furibondi per la presenza di ospiti tanto inattesi quanto atipici.

Da un giorno all'altro, chi aveva acquistato un appartamento alle "Mimose" si era trovato all'improvviso a dover convivere con un numero esorbitante di profughi, che ne avevano - inevitabilmente, del resto - snaturato la routine. Ora il magistrato lagunare ha risposto alle loro rimostranze: i profughi resteranno nel residence, ma la cooperativa Solaris, che ne gestisce la permanenza, dovrà osservare alcune prescrizioni ben precise.

Basta biancheria stesa su scale e ringhiere, basta porte aperte tutta la notte, non più di tre ospiti per appartamento (prima erano sei o sette). Va infatti rispettato il regolamento condominiale, come spiega La Nuova di Venezia.

Al tempo stesso, però, il giudice Tosi ha stabilito che gli ospiti della cooperativa "non hanno costituito pericolo di danno per la salute o per la sicurezza dei condomini". Non vi è quindi nessuna ipotesi di atto illecito, di stampo extracontrattuale. Nell'ultimo mese, nel frattempo, il numero dei profughi accolti era passato da 243 a 135, dopo un'ordinanza del sindaco.

Le attese di chi sperava in un sgombero totale e definitivo, però, sono destinate ad andare deluse. I migranti, alle "Mimose", possono restare.

A patto che rispettino il regolamento di condominio e siano trattati come tutti gli altri inquilini.

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