Cronache

Ma su confini e povertà non convince

Su alcuni temi i sogni di Papa Franceso sono nutriti di slogan e pie esortazioni svincolate dal buonsenso

Ma su confini e povertà non convince

Certo, vedere un milione di persone in piazza a Milano per il Papa allarga il cuore. Nel momento in cui a Roma va in scena l'Europa dei leader subissata dai cortei di protesta, a Milano il popolo mostra davvero da che parte sta. Questo Papa è realmente popolare, qualcuno ha azzardato che è pure pop.

Tuttavia, gli stessi numeri li ha fatti anche un Papa «cerebrale» come Ratzinger e uno «teatrale» come Wojtyla. Bisognerebbe dedurne, correttamente, che il popolo cattolico (cioè la stragrande maggioranza) sta col Papa, chiunque egli sia. Correttamente. Detto questo, rimangono in non pochi delle perplessità su un Papa che si rivolge si passi l'espressione - allo stomaco della gente, con la sua insistenza sui poveri e le periferie, la Chiesa come ospedale da campo con molto da lenire e poco da insegnare. La sua abitudine di tralasciare i discorsi scritti per parlare a braccio costringe gli esegeti (cioè, i giornalisti in primis) a doppio lavoro: leggersi lo scritto e sbobinare il parlato. Ma poi è il parlato a finire nei titoli. E, d'altra parte, se il parlato viene privilegiato dal parlatore, è su questo che si deve formulare il giudizio e formarsi l'opinione.

Francesco ha recentemente definito l'immigrazione epocale dei nostri tempi la più grave sciagura dopo l'ultima guerra. Nessuna menzione sull'aborto di massa, e già questo è strano in un Papa. Va da sé che, fin da Lampedusa (suo esordio in trasferta, lo si ricordi), il cuore di questo Papa ha battuto e batte per i poveri migranti, accusando neppure troppo velatamente di durezza di cuore chi ha dubbi sull'accoglienza indiscriminata. Trump, che voleva allungare il muro col Messico, «non è cristiano». Sogna, e lo dice chiaro, una società multiculturale e multietnica. Sogna, infatti. Perché la realtà è fatta di autoghetti come quello di Rotterdam per dirne uno - dove anche gli immigrati islamici di seconda generazione non sanno una parola di olandese. Tanto i due Papi precedenti insistevano sulle radici cristiane d'Europa (unica possibilità per un ripopolamento governato), tanto questo insiste su un'apertura indiscriminata che non potrà non affossare del tutto l'identità europea.

Qualcuno si preoccupa per questa ossessiva attenzione agli «ultimi» che si traduce in bacchettate per i penultimi, quasi non fossero popolo anch'essi. Non solo. Il vecchio progetto marxista di eliminare la povertà generalizzandola pare in certi casi comparire all'orizzonte di certi sogni, nutriti solo di slogan («la diversità è un arricchimento») e di pie esortazioni a volte svincolate anche dal semplice buonsenso («abbattere tutti i muri»). E c'è chi fa osservare che un Papa così amante del «popolo» dovrebbe tenere molto alla cosa più popolare che ci sia: la religiosità cosiddetta popolare. Invece, risulta che le apparizioni mariane non godano delle sue simpatie, specialmente quelle di Medjugorje. Per lui le rivelazioni private «sono come i fuochi d'artificio che ti illuminano per un momento», ma «non c'è crescita, non c'è luce, non c'è niente: un istante». Ripetiamo, il parlare a braccio richiede pazienza d'analisi, ma dice il Vangelo che «la lingua parla per la sovrabbondanza del cuore». Cioè, è proprio quando uno parla a braccio che si capisce che cosa ha in animo. Quest'anno dovrà andare a Fatima per il centenario, forse cambierà idea. Fatima lo ricordiamo - è stata una rivelazione privata, come Lourdes. Be', abbiamo avuto un Papa teologo e conservatore, ora ne abbiamo uno progressista e pop.

Che Dio ce lo conservi.

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