Cronache

Il 'vescovo dei migranti' sul governo: "Italia più sola. Fallimento"

Il 'vescovo dei migranti' critica il governo Conte per quanto ottenuto durante il Consiglio europeo. L'Italia, per il prelato, sarà ancora più sola

Il 'vescovo dei migranti' sul governo: "Italia più sola. Fallimento"

Il vescovo di Ferrara ha voluto commentare l'esito del Consiglio europeo. Monsignor Giancarlo Perego, in relazione al risultato ottenuto dal governo guidato dal professor Giuseppe Conte, ha parlato senza mezzi termini di "fallimento". Vediamo perché.

L'uomo di Chiesa in questione era balzato alle cronache per essere stato scelto in "sostituzione" di monsignor Lugi Negri.

Perego sarebbe considerato più contiguo alla visione di cattolicesimo promossa dal pontefice argentino. Negri, invece, non si è mai risparmiato quando si è trattato di segnalare una presunta confusione tra priorità politiche e istanze religiose. Un prelato "bergogliano", insomma, chiamato a prendere il posto di quello che viene spesso definito un "tradizionalista".

Perego viene denominato anche il "vescovo dei migranti". Prima di divenire l'arcivescovo della diocesi di Ferrara - Comacchio, infatti, ha ricoperto l'incarico di direttore generale della fondazione Migrantes.

Ecco, quindi, che per Perego il vertice di Bruxelles ha rappresentato "certamente un fallimento di cui forse è anche colpevole l’Italia perché non ha portato sostanze fondamentali in ordine alla condivisione della solidarietà di tutta Europa". La nostra nazione, secondo la visione del prelato, è destinata a divenire ancora più sola in materia di gestione dei fenomeni migratori.

Quanto emerso dal Consiglio europeo contribuirebbe, per Perego, alla proliferazione di un' "Europa meno responsabile nei confronti dell'asilo e meno solidale che rischia di aggravare anche i fondamentalismi, cioè il portare molti migranti verso una contrapposizione all'Europa. E questo - ha dichiarato il vescovo all'Adnkronos - è un aspetto che veramente si doveva evitare".

Un risultato tanto scadente che "l'Italia - ha evidenziato il 'vescovo dei migranti' - sarà ancora più sola e ancora di più dovrà affrontare da sola questa tematica. Si illude - ha continuato - che le chiusure possano portare sicurezza e anche il non affrontare questo tema dell'asilo che, ricordo, è un tema costituzionale, rappresenta illusioni che si scontreranno nel breve tempo di fronte alla realtà". Chiudere i porti, insomma, porterebbe solo all'isolamento diplomatico.

Il Consiglio europeo ha costituito una così "grave battuta di arresto dell'Europa solidale e una grave battuta di arresto per la politica che doveva vedere l'Italia insieme al resto dell'Europa dell'ovest o puntare su una riforma del diritto d'asilo e portare ad un sistema asilo diffuso in tutti i paesi europei".

La Chiesa cattolica continua a richiamare le istituzioni politiche all'accoglienza.

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