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Israele, si susseguono gli attacchi Reazioni internazionali

Casa Bianca, Cremlino e Paesi Arabi. Le reazioni alla crisi tra Israele e Palestina

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La situazione arabo-israeliana preoccupa tutto il mondo. La Casa Bianca ha chiesto ad Hamas di cessare il fuoco, sottolineando che l'organizzazione "non fa nulla per aiutare i palestinesi".

Il Cremlino ha chiamato in giornata il premier israeliano, Bibi Netanyahu, chiedendo di "evitare la via dell’escalation" con Hamas. Lo stesso premier, dal suo account twitter, ha denunciato che l'organizzazione palestinese prenderebbe di mira di proposito i bambini. Da Anakara, il presidente Abdullah Gul ha condannato i raid israeliani: "Impossibile tollerare questi attacchi".

I rappresentanti di Iraq, Sudan e Marocco e quelli dell'ANP si incontreranno oggi con il presidente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per decidere le prossime mosse.

François Hollande ha avviato colloqui sia con il premier israeliano che con il primo ministro egiziano, Mohammed Morsi, per fermare l'escalation della violenza nella Striscia.

Il mondo arabo

Il primo ministro egiziano ha annunciato per domani una visita non ufficiale nella Striscia di Gaza. Sarà accompagnato da alcuni ministri del governo del Cairo. Morsi, in un intervento televisivo, ha chiarito "il popolo egiziano e il governo faranno tutto il possibile per mettere fine a questa aggressione ed evitare lo spargimento di sangue e l'uccisione di palestinesi". Ha comunque evitato una condanna a Israele. Ieri è stato richiamato in patria l'ambasciatore in Israele, senza però rompere i rapporti diplomatici.

Condannando l'aggressione a Gaza, gli egiziani hanno anche iniziato a rafforzare la presenza di uomini a Suez, lungo il Canale e nei pressi del tunnel Ahmed Hamdy. Forze armate e polizia egiziana collaborano per garantire stabilità.

A parlare anche il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che condanna l'assalto su Gaza, ma ribadisce la fiducia alla resistenza palestinese nei Territori.

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