Cultura e Spettacoli

I film di Natale, al cinema

Sintesi dell'offerta cinematografica delle Feste, per scoprire cosa andare a vedere

I film di Natale, al cinema

Sotto Natale, è noto, al cinema c'è una maggior concentrazione di film in uscita perché, da tradizione, nel vortice delle Feste, una visita al cinema scappa quasi sempre, che sia programmata con i familiari o come fuga da quelli. La proposta quest'anno è oltremodo variegata, ecco quindi una mini-guida. Se si vuole andare sul sicuro, ossia sedersi in sala certi di vedere un bel film anche se completamente slegato dall'atmosfera natalizia, i titoli sono due: "Il ponte delle spie" di Steven Spielberg e "Star Wars - Il risveglio della Forza" di J.J. Abrams. Il primo è ambientato durante la guerra fredda, ha per protagonista Tom Hanks ed è ispirato a una storia vera. Consigliato a chi ama le vecchie spy-story ma anche i classici senza tempo in cui si esaltano i valori etici. Il secondo, ossia il nuovo capitolo della saga fantasy più famosa di sempre, non ha bisogno di presentazioni, ha mantenuto le aspettative dei fan e non occorre aver visto le pellicole precedenti per abbandonarsi allo spettacolo che regala.

Nella vasta scelta c'è anche una nuova opera del prolifico Woody Allen: "The Irrational Man". Joaquin Phoenix ed Emma Stone interpretano un professore di filosofia molto depresso e la sua studentessa prediletta. L'uomo trova casualmente l’opportunità di fare la differenza in positivo, in maniera tangibile, nella vita di qualcuno e riscopre l'ottimismo. E' evidente che l'anziano regista ritorni ciclicamente sugli stessi argomenti: senso dell'esistenza e questioni morali ma soprattutto, in questo caso, il delitto e il castigo, temi la cui tragicità è smorzata in una commedia che, comunque, resta cupa e vede molto ridimensionate le battute brillanti cui Allen ha abituato il suo pubblico.

"Franny" è invece il film che ha per mattatore Richard Gere. L'attore veste i panni di un miliardario filantropo dipendente dalla morfina. Quando Olivia (Dakota Fanning), la figlia dei suoi due migliori amici morti in un incidente stradale a causa sua, ricompare, Franny vede in lei l'occasione per espiare i propri sensi di colpa. Si tratta di un'opera prima low budget, godibile per l'estrosa performance del protagonista ma che resta un po' intrappolata in un assemblaggio caotico di emozioni sospese. Insomma, se non fosse per lo charme senza tempo del caro vecchio Richard, forse il film non avrebbe ragione d'esistere.

Sul versante lungometraggi d'animazione, "Masha e Orso: Amici per sempre", i cui personaggi sono liberamente ispirati alla tradizione russa, sarà il regalo per molti genitori prima ancora che per i loro piccoli. Il perché si intuisce immedesimandosi in chi ha bambini e, per mesi e mesi, è stato costretto a vedere i soliti trenta brevi episodi esistenti della serie, riproposti in tv a getto continuo con una cadenza di cinque al giorno. Gli otto nuovi episodi che costituiscono il film su grande schermo sono quindi una via d'uscita dal tunnel di quelli già imparati a memoria.

Infine, eccoci al capitolo delle pellicole italiane con tanto di Natale nel titolo: "Natale ai Caraibi" di Neri Parenti e "Natale col Boss" di Volfango De Biasi. Sono due modi speculari di rapportarsi al celeberrimo cinepanettone. Il primo sceglie di incarnarlo fino in fondo, cavalcandone tutti i cliché in maniera volontaria e consapevole, l'altro vuole affrancarsene il più possibile. "Natale ai Caraibi" ha una struttura a episodi. In quello principale Cristian De Sica e Massimo Ghini interpretano due spiantati che millantano l'un l'altro di avere grande disponibilità patrimoniale, sperando così di imparentarsi e "attaccare il cappello". Ci sono poi Dario Bandiera, nelle vesti di un dipendente dai social e dalla tecnologia, e l'inedita coppia cinematografica formata da Ilaria Spada e Luca Argentero, i cui personaggi agli antipodi sono legati da un'insopprimibile attrazione sessuale. Se siete tra gli affezionati del cinepanettone classico, ossia spettatori per cui la comicità volgare, bassa ed esplicita non abbrutisce ma è una tipologia ben precisa di intrattenimento, avrete la vostra dose di risate.

Chi ha cucinato "Natale col Boss" deve invece aver pensato che la suddetta ricetta sia vecchia e stantia e che, visti gli incassi natalizi degli ultimi anni, abbia perso appetibilità presso il pubblico. Ecco perché ha messo a punto un team di ben cinque sceneggiatori che preparasse qualcosa di nuovo. Alla scrittura hanno partecipato anche i due protagonisti, Lillo e Greg che, al quarto tentativo con una pellicola delle Feste, fanno centro dando alle sale un film godibile tutto l'anno. Stavolta si calano nel ruolo di due affermati chirurghi plastici che vengono rapiti da un boss che vuole cambiare connotati dopo essere stato identificato da due poliziotti (Ruffini e Mandelli). Per un malinteso, anziché vedersi regalare il volto di Leonardo di Caprio, il malavitoso viene trasformato nel sosia di Peppino di Capri. In Italia non si vedeva da tempo una commedia degli equivoci dotata di una comicità originale, surreale ma anche coerente, in grado di fare la parodia di certi polizieschi e di note serie tv in salsa mafiosa.

Sorprende l'esordio attoriale del settantaseienne Di Capri, credibile e bravissimo nel doppio ruolo affidatogli.

Commenti