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La moglie di Farage: "Mio marito fuma e beve, ma non è razzista"

Kirsten Farage: "È un buon uomo, non è un bullo. Ama la vita di famiglia"

La moglie di Farage: "Mio marito fuma e beve, ma non è razzista"

Londra - «Nigel beve e fuma troppo, ma non è un razzista». Il giorno dopo il suo trionfo nel voto europeo la moglie tedesca del leader dell'Ukip rilascia la sua prima intervista ad un quotidiano inglese difendendo il marito dalle accuse di razzismo senza nascondere la sua propensione per certe poco piacevoli abitudini da pub.

Kirsten Farage, un'ex trader della City convolata a nozze con il leader indipendentista nel 1999, ha accettato di parlare con un giornalista del Daily Telegraph durante la festa per la vittoria elettorale, all'ingresso dell'hotel di Westminster che ospitava i festeggiamenti.

A chi le chiedeva se era preoccupata dello stile di vita del marito ha detto: «È un modo di vivere convulso.

Nigel dorme poco, si riposa poco, lo porta avanti l'adrenalina. Adesso so che comincio a sembrare sua madre, ma non fa più pasti regolari e beve e fuma troppo». Un marito molto diverso, a quanto pare, da quello che era abituata a conoscere. «È un buon uomo - spiega ancora offrendo un ritratto lontano dal politico estroverso che il pubblico ha sempre visto in tv - gli piace la vita di famiglia, ama pescare e fare lunghe passeggiate.

Giocava anche parecchio a golf, ma prima di questa cosa dell'Ukip. Adesso non ha più tempo per il golf». E nemmeno per la famiglia. Kirsten ammette che lei e i bambini riescono a vederlo poco, quando vogliono farlo «lo guardano in tv». Quanto a lui, in tv ama sciropparsi solo le vecchie serie inglesi degli Anni Settanta come Dad's Army. Durante la campagna elettorale mister Farage aveva dovuto giustificare il compenso di 27mila sterline annue dato alla moglie che aveva lavorato per lui come segretaria. Lui aveva dichiarato che era costretta a lavorare in orari non convenzionali. «Infatti non si è mai trattato di un incarico dalle 8 alle 5. Spesso siedo al computer in camicia da notte e sono molto coscienziosa. Lavoro anche nei weekend quando i miei figli sono a casa, ma riesco a non mancare ai loro saggi natalizi o alle loro gare sportive. Nigel ha bisogno di me perché tecnologicamente è un analfabeta. Ha un cellulare antiquato che usa soltanto per parlare e inviare i messaggi». Quei soldi comunque le hanno fatto comodo, dato che i Farage hanno mandato tutti i loro quattro figli alla scuola privata. Adesso che a Bruxelles hanno cambiato le regole, lei non potrà più essere remunerata ma prevede di continuare ad aiutare il marito nel quale crede ciecamente. Non è certo quel razzista che tutti dicono. «Quelle accuse mi hanno molto disturbato - ammette - se lo fosse non l'avrei sposato. Nigel non è un bullo, gli piacciono soltanto le cose fatte bene». E non è nemmeno un fedifrago, sottolinea, smentendo le insinuazioni di una relazione tra mister Farage e la sua ex addetta stampa, Annabelle Fuller. «Sciocchezze, credo che in dieci anni si siano scambiati appena qualche parola».

Certo, l'impegno sempre più pressante con il partito e questa vittoria così schiacciante stanno cambiando per sempre le abitudini della famiglia. Adesso la loro casa dev'essere protetta 24 ore su 24 e non possono più trascorrere le vacanze in Cornovaglia o pranzare tranquilli in pubblico. Quest'estate Kirsten porterà i suoi figli in giro con il caravan in Italia o in Francia, ma Nigel non ci sarà. «Lui non ama campeggiare». Ancora non hanno avuto il tempo di festeggiare da soli, ma quando sarà lei lo farà «brindando con un bicchiere di Sauvignon Blanc o Kir Royale».

L'amata pinta di birra la lascia volentieri al marito.

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