Cronaca locale

La nuova dimora di senzatetto e rom? È all'Ortomercato

Piano del Comune per riqualificare l'area di via Lombroso: trasformare la zona in uno spazio dedicato all'accoglienza

Il Comune studia un piano per riqualificare l’area di via Lombroso
Il Comune studia un piano per riqualificare l’area di via Lombroso

L'ex canile di fianco all'Ortomercato è lì, abbandonato. A fianco non c'è nemmeno più il vecchio campetto da calcio dei ragazzini, trasferito in una nuova sede all'altezza dello svincolo della porta 4 dei magazzini. Ci sono solo pozzanghere e rifiuti, oltre che qualche mini accampamento di nomadi che compare e scompare, a seconda dei periodi. Per «riqualificare» la zona di via Lombroso, il Comune ha un piano: trasformare l'area in uno spazio dedicato all'accoglienza dei senza dimora. La proposta è stata formulata dal Comune durante l'ultimo consiglio di amministrazione di Sogemi, la società che gestisce i mercati agroalimentari di Milano e che è proprietaria del terreno.

In sostanza, l'assessorato di Marco Granelli, per rispettare il piano rom che Palazzo Marino ha firmato con la prefettura, sta studiando la realizzazione di una struttura sperimentale per l'accoglienza (a bassa soglia e temporanea, in situazioni di emergenza) dei nuclei familiari provenienti da diversi allontanamenti. La struttura sarà gestita dalla Protezione civile, dagli enti del terzo settore e dalla polizia locale.
«È un'area abbandonata e con la realizzazione del centro di accoglienza sarà utilizzata per una buona opera», spiega il presidente di Sogemi Luigi Predeval.

Ovviamente, tra le righe, in parecchi leggono un rischio: quello di veder rispuntare attorno all'Ortomercato delinquenza, ladri e accampamenti abusivi. Che significherebbe mandare all'aria gli sforzi fatti per portare pulizia e sicurezza attorno al mercato. «È scandaloso - commenta il capogruppo della Lega Nord Alessandro Morelli - L'amministrazione comunale si è data da sola l'Oscar dell'accoglienza ma con scelte del genere non fa che peggiorare situazioni già molto gravi. È come mette e la Banda Bassotti a dormire all'interno di una banca».

Il vice presidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato teme che si replichi il caso di via Barzaghi, dove le roulotte della protezione civile sono di fatto state occupate da extracomunitari e nomadi. E dove, attorno al campo «ufficiale», sono spuntati accampamenti fai-da-te. «Mi chiedo - insorge De Corato - quante aree bisogna mettere ancora a disposizione di immigrati e rom. In zona 4 ci sono già cinque campi abusivi e costruire un dormitorio di fianco all'Ortomercato non farebbe che alimentare il circuito della criminalità, con tutto l''indotto' di bivacchi e furti che si crea attorno a realtà di questo tipo. Il Comune per di più non fa sgomberi ma si limita a spostare da un campo all'altro gli accampamenti senza risolvere il problema». Tuttavia Palazzo Marino, almeno nelle intenzioni, punta proprio a salvare quei terreni «dallo stato di attuale abbandono e quindi dal rischio di occupazioni abusive per una gestione che rispetti i criteri di igiene di chi vi si trova e di sicurezza per la città».

C'è da dire che i terreni sgangherati di via Lombroso sono diventati da tempo un rifugio per rom, barboni e immigrati. Il canile fu chiuso dall'Asl nel 2009 per le «precarie condizioni igieniche degli animali» e da quel momento le gabbie sono diventate una casa per una ventina di uomini, per lo più nordafricani. Qualche tentativo di sgombero c'è stato, ma nel giro di qualche giorno tutto è sempre tornato come prima.

L'effetto passaparola, a seconda dei periodi, ha mutato le dimensioni del bivacco da venti a quaranta persone, facendo temere a tanti una nuova emergenza.

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