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Bce, la Lagarde detta la linea: "Cooperare contro populismi"

Per la direttrice uscente del Fondo Monetario Internazionale, la Bce deve mettere al centro gli interessi della gente. Durante il suo discorso, ha promosso la nomina di Roberto Gualtieri (Pd) al Tesoro

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Lagarde come Mario Draghi. La direttrice uscente del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde, nominata a luglio dal consiglio europeo alla guida della Banca Centrale Europea, e in attesa che il suo incarico venga formalizzato ad ottobre, ha parlato questa mattina davanti al Parlamento europeo, per la prima volta nella sua nuova veste. L'inflazione nell'area euro, ha sottolineato, "resta troppo bassa" in modo "persistente", pertanto "concordo" con la valutazione della Bce, secondo la quale serve una politica monetaria "altamente accomodante" per un "periodo prolungato di tempo" per portare l'inflazione all'obiettivo, cioè vicina ma inferiore al 2%. Ha poi promosso inoltre la nomina di Roberto Gualtieri, eurodeputato Pd e presidente della Commissione problemi economici dell’Europarlamento, al ministero dell'economia: per l'ex Fmi sarebbe "un bene per l’Italia e per l’Europa" se diventasse il successore di Giovanni Tria.

Lagarde ha sottolineato che impegno, agilità e inclusività saranno i valori principali del mandato alla presidenza della Bce, promettendo un "fermo impegno nel mandato, come sancito dal trattato, con la giusta dose di agilità per adattarsi alle sfide del mondo, e inclusività, che si esprime nella cooperazione". Secondo l'ex direttrice dell'Fmi, "bisogna sostenere l'ordine multilaterale perché il multilateralismo è minacciato". "Il secondo aspetto dell'inclusività - ha continuato Lagarde - riguarda la diversità che "significa attingere a tutti i talenti da tutti i contesti e significa ascoltare una vasta ampia di voci, e fare del dialogo una parte centrale della politica".

L'ex ministro francese ha spiegato che la Bce ha dovuto ribaltare i precedenti convincimenti ed essere innovativa nelle misure, pur nel rispetto dei regolamenti. Questa agilità, secondo la candidata a succedere a Mario Draghi, ha permesso alla Bce di continuare a dare risultati tangibili. Senza tale agilità, ha spiegato, la crisi avrebbe avuto esito peggiore, con l'economia che "avrebbe avuto 2 punti percentuali in meno se dal 2014 non si fossero attuate misure non convenzionali". Lagarde ha evidenziato inoltre che l'occupazione è aumentata di 11 milioni di unità dal punto più basso del 2013, mano a mano che si è consolidata la ripresa. "Se sarò confermata come presidente continuerò ad attenermi a questi principi: fermo impegno incarnato nel mandato con la giusta dose di agilità per adeguarsi alle circostanze nuove nel mondo", ha precisato.

Per la direttrice uscente del Fondo Monetario Internazionale, la Bce deve mettere al centro gli interessi della gente, ascoltando e parlando con i mercati, ma non farsi guidare da essi. Nel suo discorso al Parlamento europeo, ha ribadito la necessità di promuovere il dialogo e far sì che la gente senta proprio l'euro. La candidata alla guida della Banca Centrale Europa, ha poi spiegato che Nell'Eurozona le riforme strutturali sono in molti Paesi una missione incompiuta. Alcuni le hanno iniziate, altri hanno guardato alle riforme in modo riluttante, senza fare molto. "Chiaramente i Paesi che non hanno spazio di manovrra oggi, e sono meno della metà dei Paesi della zona euro, devono rivedere il loro mix di politica economica, con un focus favorevole alla crescita e usare le riforme strutturali ora". Questo perché, ha aggiunto, abbiamo un pò di crescita ora e queste sono le circostanze in cui le riforme strutturali possono essere più efficaci e produrre i risultati migliori. Per Lagarde, contemporaneamente, quei Paesi dell'area euro, e sono "la maggioranza", che hanno invece un deficit pubblico compreso tra lo zero e lo 0,5% del Pil "hanno uno spazio" di bilancio che può essere utilizzato per stimolare l'economia.

Laureata in giurisprudenza, avvocato, donna d'affari, ministro dell'economia in Francia, direttore generale del Fondo monetario internazionale e ora presidente della Banca centrale europea. Non si può dire che Christine Lagarde non abbia fatto carriera. La sua nomina ai vertici dell'Eurotower, ratificata al termine di una lunga trattativa tra i capi di Stato e di governo dell'Unione europea insieme a quella di Ursula von der Leyen alla Commissione, Charles Michel al Consiglio e Joseph Borrell come Alto rappresentante della politica estera dell'Ue, è senza dubbio la più importante. E al tempo stesso la più delicata, dato il ruolo che l'Eurotower ha nel mantenimento della stabilità dei prezzi in Europa e soprattutto nel sostegno dato agli Stati membri più in difficoltà nel rifinanziamento dei propri debiti, in primis l'Italia. Quello di Lagarde è un percorso netto, non privo tuttavia di qualche ombra

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