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Le spese militari sono in crescita

Secondo il rapporto pubblicato oggi dal Sipri, le spese militari nel mondo sono aumentate dell'1 per cento. L'Italia è al dodicesimo posto fra i quindici Paesi che spendono di più

Le spese militari sono in crescita

Le spese militari nel mondo ammontano quasi a 1700 miliardi di dollari, il 2,3 per cento del Prodotto interno lordo. E sono in aumento dell’1 per cento rispetto al 2014. A rivelarlo è il rapporto pubblicato oggi dal Sipri, Peace Research Institute di Stoccolma, specializzato in queste statistiche.

Pur avendo ridotto del 2 per cento il budget per le spese militari, al primo posto troviamo sempre gli Stati Uniti, con 596 miliardi di dollari investiti. Al secondo la Cina che, stando alla relazione diffusa, ha acquistato armi per 215 miliardi, incrementando del 7,4 per cento la sua spesa. L’Arabia Saudita, che ha investito il 5,7 per cento in più rispetto al 2014, si è posizionata al terzo posto, davanti alla Russia. L’Italia, invece, con 23,8 milioni spesi nel 2015, è alla dodicesima posizione fra i quindici Paesi che spendono di più in acquisto di armamenti.

Nel 2015, in Europa centrale la spesa militare è cresciuta del 13 per cento. In particolare l’aumento è avvenuto nei Paesi vicini alla Russia e all’Ucraina: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania. In Asia e Oceania il budget per gli armamenti è aumentato del 5,4 per cento. Mentre in America latina e nei Caraibi è diminuito del 2,9 per cento. Questa diminuzione, spiega il rapporto pubblicato, è in gran parte dovuta all’enorme calo della spesa in Venezuela. Anche in Africa il budget è diminuito del 5,3 per cento, dopo undici anni di continuo aumento.

Per quanto riguarda il Medio Oriente, invece, i dati presentati dal Sipri non coprono tutti i Paesi. Per quelli in cui sono disponibili, si calcola un aumento delle spese militari pari al 4,1 per cento. Prima fra tutti l’Iraq.

Nel periodo che va dal 2006 al 2015, infatti, il Paese ha avuto un aumento del 536 per cento.

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