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Siria, ucciso il portavoce dell'Isis al-Adnani

Siria, ucciso il portavoce dell'Isis al-Adnani

Il portavoce dello Stato islamico, Abu Muhammad al-Adnani, è stato ucciso ad Aleppo, in Siria. A dare la notizia è l'agenzia stampa Amaq, affiliata al gruppo jihadista. Non vengono forniti
ulteriori dettagli su come e dove esattamente al-Adnani sia morto.

Trentotto (o 39) anni, stretto collaboratore di Abu Bakr al-Baghdadi, secondo Amaq è stato ucciso "mentre valutava le operazioni per respingere le campagne militari contro Aleppo", provincia dove l'Isis controlla alcune zone. L'agenzia non ha invece dichiarato come il militante sia stato ucciso. L'Iraq a gennaio aveva annunciato che Adnani era stato ferito in un attacco aereo nella provincia di Anbar; poi il portavoce si era spostato a Mossul, roccaforte dello Stato islamico nel Paese.

Siriano di Idlib, il capo della propaganda dell'Isis aveva promesso fedeltà ad al-Qaeda oltre un decennio fa ed era stato imprigionato dalle forze americane in Iraq, secondo Brookings Institution. Nel giugno 2014 aveva dichiarato in un comunicato l'istituzione dell'autoproclamato califfato in Siria e Iraq. È stato spesso il volto del gruppo: a maggio rivolse un messaggio ai musulmani nel mondo, chiedendo loro di attaccare obiettivi negli Stati Uniti e in Europa durante il mese del Ramadan.

Nel settembre 2014 pronunciò un discorso in cui, tra le altre cose, dichiarava: "Se puoi uccidere un miscredente americano o europeo – specialmente un malvagio e sozzo Francese – o un Australiano, o un Canadese, oppure ogni altro miscredente che fa la guerra, inclusi i cittadini dei Paesi che sono entrati in una coalizione contro lo Stato Islamico, fai affidamento ad Allah e uccidilo in ogni modo o maniera possano esserci.

Schiaccia la sua testa con una pietra, o sgozzalo con un coltello, o investilo con la tua vettura, o precipitalo da un luogo elevato, o soffocalo, o avvelenalo".

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