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La Appendino in lutto sotto torchio per un'ora. Ma scarica le colpe sul caos di piazza San Carlo

La sindaca di Torino, pallida e abito nero, interrogata dai nove commissari interni

La Appendino in lutto sotto torchio per un'ora. Ma scarica le colpe sul caos di piazza San Carlo

Torino - Vestita a lutto, con un tubino nero ed il viso pallido e tirato, la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha varcato la soglia della sala dei capigruppo, al piano nobile di Palazzo di Città per essere ascoltata dalla Commissione di indagine interna, istituita per far luce - da un punto di vista delle eventuali mancanze amministrative - sui fatti accaduti il 3 giugno in piazza San Carlo, durante la proiezione sul maxischermo della partita di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Una finale tragica, che ha portato al bilancio di oltre mille e 500 feriti, nonché alcuni giorni fa, alla morte di Erika Pioletti, deceduta per un arresto cardiaco dovuto allo schiacciamento toracico da parte di una folla in fuga, terrorizzata da un presunto attacco terroristico. Le otto erano passate da pochi minuti, quando la sindaca prediletta del Movimento 5 Stelle, ha iniziato a rispondere alle domande dei nove commissari che stavano seduti davanti a lei, incaricati dall'assemblea cittadina di accertare sul piano amministrativo «dinamiche, inadempienze e lacune che possono aver aggravato il bilancio» dell'ondata di panico durante la proiezione della partita, nel salotto buono della città, che quella sera conteneva a stento 30mila persone.

La Appendino ha accompagnato ogni sua risposta con un sorriso di circostanza, ostentando una calma solo apparente, tradita dal suo modo di stare seduta, con la schiena ben aderente alla sedia di velluto giallo, quasi come volesse trovare un punto fermo di appoggio. Che cosa non ha funzionato nell'organizzazione e nella gestione dell'evento, in quel tragico sabato 3 giugno in piazza San Carlo? Ci sono forse state falle nell'organizzazione? E i protocolli sono stati rispettati, come doveva essere per un evento di quella portata? E ancora: come mai non è stata emanata una ordinanza per il divieto di vendita delle bottiglie di vetro e nulla si poteva fare per contrastare la presenza di ambulanti abusivi in piazza? Al sindaco è stata contestata anche la decisione di allestire un solo maxischermo, nonché la mancata chiusura del parcheggio sotterraneo. La sindaca, in cinquanta minuti di audizione, ha cercato di dissipare ogni dubbio e scaricare ogni colpa, fornendo la sua ricostruzione dei fatti su quel tragico sabato sera. All'uscita la sindaca non ha rilasciato commenti, osservando il segreto d'ufficio che vincola i lavori dell'organo interno di indagine. Solo dopo il 7 luglio, quando la Sala Rossa sarà chiamata ad esaminare la relazione conclusiva sull'indagine, il segreto cadrà e gli atti della commissione saranno pubblici. Appendino ha così celebrato il suo primo anno da sindaca, davanti ad una commissione di indagine, vestita a lutto per la morte di Erika Pioletti.

Oggi sfilerà davanti ai commissari, il capo di gabinetto Paolo Giordana, che ha coordinato le due riunioni preparatorie della manifestazione in piazza San Carlo.

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