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Chiusura campi rom, Salvini: "Il problema è la sacca di parassiti"

Al termine dell'incontro con la sindaca di Roma Virginia Raggi, Matteo Salvini ha rinnovato il suo impegno a combattere i campi rom abusivi

Chiusura campi rom, Salvini: "Il problema è la sacca di parassiti"

Si è concluso il tanto atteso incontro al Viminale tra Matteo Salvini e Virginia Raggi sul tema della chiusura dei campi rom abusivi a Roma.

E se da una parte il ministro dell'Interno si è detto soddisfatto del primo incontro con la sindaca della Capitale, dall'altra ha chiarito una volta per tutte la sua posizione in merito alla volontà di "ripristinare la legalità" partendo da quei "campi tollerati o abusivi". Virginia Raggi e Matteo Salvini, infatti, si sono riuniti proprio per parlare di questo: degli oltre 2000 rom abusivi che vivono nella totale illegalità e in condizioni igienico-sanitarie terribili. Che ormai sono un problema per gli stessi nomadi ma anche per i cittadini italiani che vivono vicino a quelle zone.

"Le presenze in Italia dei rom superano le 150mila persone e sono solo circa 30mila quelli che vivono nella illegalità nei campi, probabilmente spinti da chi ci guadagna", dice il vicepremier al termine dell'incontro con la Raggi. E quando gli viene domandato un commento sulle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che oggi è tornato sul tema delle discriminazioni contro i rom, Salvini non fa sconti a nessuno. Il ministro dell'Interno specifica che qui non si sta parlando di razzismo, "il problema è chi si ostina a vivere nella illegalità, questa sacca di minoranza e parassitaria, potrebbero anche essere svedesi o esquimesi". "Nessuna discriminazione contro i rom - continua - semplicemente parità di diritti e di doveri: bruciare cose con roghi tossici, non fa parte dalla legalità, le auto vanno assicurate, i bambini portati a scuola e va fatta la dichiarazione dei redditi".

E in merito alle decisione della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo di fermare lo sgombero del campo nomadi abusivo, Camping River, Salvini è piuttosto chiaro e ribadisce la sua posizione: "A me interessa che la legalità a prescindere dalle lettere delle Corti venga ripristinata questo è e questo sarà. Ho messo a disposizione la forza pubblica per garantirlo. Mi pare che il comune abbia risposto in meno di 24 ore alle richieste della Corte. È una Corte curiosa quella che ci mette alcuni anni per arrivare ad alcuni sentenze e una manciata di minuti per altre decisioni.

Non sarà Strasburgo a bloccare il ripristino della legalità nel Comune di Roma".

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