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Italiani spariti in Messico: "Venduti a una banda per 43 euro"

San Paolo - Continuano i colpi di scena in Messico nelle ricerche di tre nostri concittadini di Napoli Raffaele ed Antonio Russo, padre e figlio, ed il cugino Vincenzo Cimmino scomparsi il 31 gennaio scorso a Tecalitlán, regione di Jalisco, dov'erano da poco per vendere generatori elettrici cinesi facendoli però passare per tedeschi di marca Bosch. L'ultimo colpo di scena arriva da Francesco Russo, altro figlio di Raffaele che accompagnava gli scomparsi a Jalisco, dov'è rimasto sino all'altroieri. «I poliziotti messicani li hanno venduti per 43 euro», queste le parole al Giornale radio di Francesco appena rientrato a Napoli, il quale ha poi chiarito di essere stato informato della vendita da non meglio specificate «fonti personali». Certo, in Messico la vita non vale nulla in paradisi turistici come Cancún dove, proprio ieri, il Blog del Narco una «bibbia» per capire questo Paese informava come nei primi 50 giorni del 2018 i cartelli abbiano già decapitato, squartato o finito con un colpo alla nuca, ben 55 persone.

Questo a Cancún città, figurarsi nelle campagne polverose di Jalisco dove bazzicavano i nostri connazionali e dove, da un paio d'anni, è esploso il Cartello Jalisco Nuova Generazione (CJNG) che-oltre a soppiantare organizzazioni criminali più consolidate come Sinaloa e Zetas-da quando in Colombia le Farc hanno smobilitato punta a tutta la catena del business cocaina: dalla coltivazione delle foglie di coca, al processo chimico che necessita di generatori elettrici perché fatto spesso in zone isolate di campagna, sino alla distribuzione negli Usa.

Se la vendita dei tre per 43 euro risulta dunque poco credibile, più che giustificato è invece il riferimento fatto da Francesco ai poliziotti. Gli ultimi sviluppi delle indagini locali hanno infatti portato all'arresto, sempre l'altroieri, di quattro poliziotti di Tecalitlán, mentre sia il loro capo che il vice, al momento in cui andiamo in stampa, risultano scomparsi.

Non stupisca: Los Zetas, cartello tra i più sanguinari, fu creato da poliziotti corrotti e delinquenti, una fattispecie che purtroppo non manca in Messico.

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