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Legittima difesa alla Camera Salvini: "Niente scherzi in Parlamento"

La riforma arriva a Montecitorio. Al Senato scontro con i grillini, ma la Lega avverte: "Il ddl è nel contratto di governo"

Legittima difesa alla Camera Salvini: "Niente scherzi in Parlamento"

Il 2019 porta con sé - con tutta probabilità - la riforma della legittima difesa. Il ddl ha già incassato l'ok del Senato a fine ottobre e arriva nei prossimi giorni alla Camera per il via libera definitivo atteso entro l'inizio di febbraio.

"Sono sicuro che non ci saranno degli scherzi in Parlamento", ha assicurato oggi Matteo Salvini che da sempre fa della riforma un suo cavallo di battaglia. Il testo del disegno di legge prevede che la difesa sia sempre legittima in caso di aggressioni e furti in casa propria o nel luogo di lavoro. A Palazzo Madama aveva ricevuto 195 sì, compresi quelli di Forza Italia e Fratelli d'Italia, nonostante i Cinque Stelle avessero provato a modificare l'impianto sostanziale della riforma presentando - e ritirando in extremis - sette emendamenti.

Uno scenario che non dovrebbe ripetersi a Montecitorio. "Il testo è nel contratto di governo", ricorda il capogruppo dei deputati leghisti, Riccardo Molinari, all'AdnKronos, "Non ho sentore di problemi da parte dei Cinque Stelle. Avremo due settimane per discutere in Commissione", dice. "È una cosa di buonsenso, voluta fortemente dall'opinione pubblica: diamo vita a norme già presenti in altri ordinamenti europei", aggiunge alla stessa agenzia di stampa Gianni Tonelli, deputato della Lega ed ex presidente del sindacato della polizia, "Non era più accettabile regalare il vantaggio della prima al delinquente, penalizzando la brava gente che viene resa oggetto di atti criminali". Tonelli fa il caso di una ragazza "che passeggia e viene borseggiata": "Se reagisce e con un ombrello colpisce all'occhio il delinquente che l'ha aggredita, finora poteva dover pagare fino a 300mila euro per risarcire l'autore del furto, mentre questo ora non capiterà più", spiega.

Tra le novità previste nei nove articoli che compongono il ddl, l'addio al margine di discrezionalità a disposizione dell'autorità giudiziaria nel valutare la legittimità dell'azione di difesa. Il testo di legge, con l'art.1, infatti, modifica l'art.52 del Codice penale, introducendo la parola "sempre" rispetto alla proporzionalità tra offesa e difesa nei casi di legittima difesa domiciliare: "Chi compie un atto per respingere l'intrusione posta in essere agisce sempre in stato di legittima difesa", è l'assunto della riforma. Che circoscrive inoltre le possibilità di ricosro per "eccesso colposo" solo ad alcuni specifici casi. Non sarà, inoltre, punibile chi reagisce "in stato di grave turbamento", (come previsto dall'art.2). Norma su cui si è registrato il voto favorevole al Senato anche del Partito democratico. Inoltre non è previsto processo per chi "trovandosi in condizioni di minorata difesa o in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo, commette il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità".

Infine nei casi di condanna per furto in appartamento "la sospensione condizionale della pena" verrà "subordinata al pagamento integrale del risarcimento del danno subito dalla persona offesa".

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