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Pd, Congresso nel caos: in Sicilia vota solo il 7%

Ritardi, polemiche, accuse reciproche di brogli. Il Congresso del Pd si trasforma nell'ennesima pantomima

Pd, Congresso nel caos: in Sicilia vota solo il 7%

Il Pd è il partito che, in questi anni, ha celebrato più Congessi. E ogni Congresso è stato terreno di scontro, divisioni e polemiche. Quello che è appena cominciato, sotto questo punto di vista, è in linea con i precedenti, sebbene i due principali sfidanti, Nicola Zingaretti e Maurizio Martina, hanno rilasciato dichiarazioni ottimiste.

"Ci sono stati molti problemi, ma non sono d'accordo nel dire che un corpo politico malato vada sciolto: è un errore", ha detto il governatore del Lazio che ha raccolto il 48,5% dei consensi contro il 35% dell'ex segretario Martina, il 12,8 di Roberto Giachetti e il 2,3% raccolto da Francesco Boccia. Eppure i problemi sono stati notevoli, soprattutto al Sud, come racconta l'HuffPost.

In Sicilia, Campania, Puglia e Calabria il voto di molti circoli è stato, infatti, rinviato a domenica 27 in quanto i tesserati non sono stati convocati per tempo. Ma anche dove le convenzioni si sono svolte non è mancata l'incertezza sui dati. Fausto Raciti, che presiede la commissione per il congresso in Sicilia (dove ha votato solo il 7%) spiega: "Il nostro è solo un ritardo organizzativo dovuta al fatto che le commissioni provinciali sono state nominate direttamente da Roma, visto che le direzioni locali erano già sciolte. Poi, certo, qualche ritardo in più si è verificato anche qui...". Il Pd calabrese è stato commissariato dopo che il presidente Mario Oliverio è stato indagato e il congresso regionale, previsto per il 3 marzo, lo stesso giorno in cui si terranno le primarie nazionali, è stato rimandato a data da destinarsi. Eppure in Calabria ha votato finora il 25% a dispetto del 17,8% della Puglia e il 12,9% della Campania. E da quest'ultima Regione, dove si elegge anche il segretario regionale, arriva un'altra coda polemica. "A pochi giorni dalla chiusura delle convenzioni nazionali per il congresso manca ancora la calendarizzazione del voto in oltre il 50% dei circoli di Napoli" accusa il comitato campano di Zingaretti, che, per bocca di Salvatore Barbato, denuncia"la totale disorganizzazione e la superficialità con la quale chi dovrebbe garantire la necessaria trasparenza, sembra invece totalmente disinteressato alla correttezza delle procedure congressuali". A Roma si è dimessa la segretaria del circolo di Tor Bella Monaca che ha denunciato irregolarità nel voto nella sezione di Torre Spaccata. "Se questo congresso, come sta già avvenendo, invece di essere un momento di confronto e di crescita, diventa l'ennesima occasione per distruggere tutto questo e mandare in aria anni di lavoro – afferma l'ormai ex segretaria Nella Converti - allora sarà l'ultimo a cui parteciperemo.

E lo dico a tutti i candidati, ancor di più a Zingaretti, che in questo collegio ha raccolto oltre l'80% delle preferenze".

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