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Il piano casa del governo? Libertà di "okkupare"

Nascoste nel decreto sicurezza le norme che rendono più difficile lo sgombero degli abusivi

Il piano casa del governo? Libertà di "okkupare"

Roma - Libertà di okkupare, un premio ai fuorilegge a spese delle vittime, che sono i proprietari degli immobili. Infine, bollette garantite agli squatter de noantri.

Non ci sono solo le sentenze dei Tar a dare una mano ai movimenti antagonisti o a quello che ne resta. Molto sotto traccia, camuffato da decreto per la «sicurezza nelle città», sta passando un provvedimento destinato a dare un assist di tutto rispetto a chi entra abusivamente in un edificio pubblico o privato. Le vecchie occupazioni, insomma. Negli anni passati sono state oggetto di leggi che miravano a prevenirle e a facilitarne la fine, quindi gli sgomberi.

Il decreto 14 del 20 febbraio, intitolato appunto «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città» va in direzione opposta. Difficile per un profano entrare nei meandri delle procedure citate nella legge. Forse per questo non c'è stata ancora una risposta politica adeguata. Ma Confedilizia ha denunciato in un documento i rischi, se non saranno introdotte delle modifiche.

Semplificando: le esecuzioni, cioè gli sgomberi, sono misure a tutela della proprietà, quindi di competenza della magistratura e delle forze dell'ordine che eseguono le sentenze. L'articolo 11 del decreto prevede che ci sia anche l'intervento del prefetto, che dovrà valutare se e quando fare entrare in scena la forza pubblica. Decisione da prendere alla luce di alcune variabili. Ad esempio il numero degli immobili da sgomberare, il pericolo di possibili turbative per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Gli sgomberi, che già così sono rari e difficili, si appesantiranno di un altro passaggio. «Con il decreto, la figura del prefetto si inserisce tra quella del giudice e quella delle forze dell'ordine», spiega il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. La procedura si appesantisce e le conseguenze possono essere pesanti da tutti i punti di vista. Facile immaginare cosa faranno gli occupanti di edifici pur di creare il caso di ordine pubblico che potrebbe far loro guadagnare tempo da inquilini illegali.

Altro problema: il decreto è talmente ambiguo, che qualcuno potrebbe cercare di applicarlo anche agli inquilini morosi sottoposti a sfratto. «Una interpretazione illegittima, ma che potrebbe tentare qualcuno», spiega Spaziani Testa.

Durante il passaggio alla Camera, il provvedimento si è arricchito di nuovi contenuti. Sempre pro okkupanti. Il prefetto, ad esempio, potrà non applicare il vecchio decreto del 2014 che prevedeva l'impossibilità per chi non ha titolo di abitare una casa di prendere la residenza e attivare delle utenze. Un emendamento fa entrare in campo il sindaco (altro attore in una scena già affollata) per garantire l'allaccio di elettricità e gas in caso di presenza di minori nella casa occupata. Altra norma facilmente manipolabile dai malintenzionati. Che nel settore occupazioni non mancano.

Un inferno per i proprietari. Ai quali, alla fine, spetterà anche il conto. Il decreto del governo prevede che l'eventuale annullamento della decisione del prefetto, si limiti nell'obbligo dell'amministrazione a fare riprendere lo sgombero. Nessuna possibilità di rivalersi con la pubblica amministrazione in caso di danno.

Il conto lo dovranno sempre pagare i proprietari.

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