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Le preghiere di Silvio contro la manovra: "Spero vadano a casa"

Il leader azzurro: «Sono amareggiato, l'Italia va verso una direzione che farà male a tutti»

Le preghiere di Silvio contro la manovra: "Spero vadano a casa"

Ha scomodato perfino il Padreterno pur di fare in modo che il governo gialloverde possa andare a casa. Silvio Berlusconi si è votato all'Onnipotente quasi che ci voglia un miracolo per vedere la caduta dell'esecutivo Conte e la fine dei danni arrecati al Paese da questa maggioranza improvvisata. «Dicendo le preghiere ha detto ieri mattina il Cavaliere in Alto Adige - mi sono augurato e ho chiesto che si ravvedano e cambino la manovra. Danno uno spettacolo veramente negativo del governo e dell'Italia a tutta l'Europa, quindi speriamo che vadano a casa».

Un'altra passeggiata sudtirolese per Silvio Berlusconi e un altro bagno di folla in un'altra giornata quasi estiva. Dopo Merano, Trento e Bolzano il leader di Forza Italia è sceso a Laives, località satellite del capoluogo dell'Alto Adige, abitata in gran parte da pendolari di lingua italiana. Il Cavaliere ha voluto incontrare soprattutto loro: l'obiettivo di Forza Italia nel voto di oggi a Bolzano e provincia è di portare a 5 i madrelingua italiani sui 35 consiglieri provinciali. Nei giorni scorsi in paese si erano sentite le arringhe preelettorali dei ministri Matteo Salvini, Riccardo Fraccaro e Sergio Costa.

Ma poiché ieri era giorno di vigilia elettorale e quindi di silenzio, Berlusconi non ha tenuto comizi. È arrivato a Laives dopo mezzogiorno e ha fatto due passi in centro fino alla piazzetta del municipio, fermandosi poi davanti al gazebo allestito dai militanti azzurri e alla pizzeria Alpenrose per un brindisi con i suoi sostenitori. E dopo il cin cin con un calice di vino bianco, Berlusconi ha ricevuto un curioso riconoscimento, il canederlo d'oro, da due cabarettisti locali in tiracche e abiti tirolesi che si sono fatti largo tra la folla. Franz e Bepi, al secolo i fratelli Silvano e Sergio Conci, sono tra i cittadini di Laives più popolari e hanno messo in mano al Cavaliere il loro trofeo, un canederlo dorato piantato su un forchettone, ispirato al piatto tipico di queste valli.

Silenzio dunque sui temi della campagna elettorale locale, sui quali Silvio Berlusconi si era soffermato nei giorni scorsi. Il leader di Forza Italia è tornato invece a criticare duramente l'azione del governo, in particolare dei ministri a cinque stelle. «Nessuno penserebbe di affidare una qualsiasi azienda a persone che non la conoscono, non hanno mai lavorato, non si sono mai nemmeno preparati studiando a fare qualcosa di serio - ha detto - Invece gli italiani con il loro voto hanno dato la complessa e difficile azienda Italia in mano a questa gente qui». «Sono molto amareggiato ha aggiunto - perché si sta portando l'Italia in una direzione che farà il male di tutti. Siamo già isolati in Europa e quindi auspico la fine di questo governo il più presto possibile». Ne aveva parlato anche venerdì sera a Bolzano. «Spero che traballa di qui, traballa di là, il governo cada aveva detto tra l'altro - Spero che Salvini, da persona responsabile, si accorga che così non può andare avanti» perché «il matrimonio tra Lega e Cinque stelle è un legame contro natura».

Non è un caso che proprio ieri fosse Sestino Giacomoni, stretto collaboratore del Cavaliere, ad augurarsi una presa d'atto da parte del leader della Lega: «Salvini stacchi la spina e torni nel centrodestra, insieme salveremo il Paese dalla deriva grillina».

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