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Saviano dà buca a Veronesi: "Noi a bordo delle Ong? No, ma facciamoci sentire"

L’autore di Gomorra risponde picche al folle appello lanciato dallo scrittore

Saviano dà buca a Veronesi: "Noi a bordo delle Ong? No, ma facciamoci sentire"

È arrivato il "no" di Roberto Saviano alla proposta-petizione (molto radical e molto chic) di Sandro Veronesi, lanciata sulle pagine del Corriere della Sera, di salire sulle navi delle Ong impegnate a recuperare in mare gli immigrati clandestini.

Un appello ("Mettiamo il nostro corpo su quelle imbarcazioni") che aveva nel mirino Matteo Salvini e come destinatario prediletto l’autore di Gomorra. Che, forse un po' a sorpresa, ha risposto picche al collega scrittore dalle colonne, però, di Repubblica.

La replica di Saviano

Già, in un lunga lettera pubblicata dal quotidiano diretto da Calabresi, Saviano ha declinato gentilmente l’invito, motivando il suo rifiuto. Questo il passaggio chiave: "Sandro, prima ancora che a salire sulle imbarcazioni delle Ong attive nel Mediterraneo, invito le persone che hai citato, e tutte le altre che per mancanza di spazio non hai citato, a far sentire la propria voce senza aver paura, perché se la somma delle nostre paure dà spazio a questa barbarie, sarà il coraggio di tutti noi, uniti nelle nostre profonde diversità, a ricacciare questo rigurgito nella fogna da cui è uscito".

Poi, "Non bisogna cedere al ricatto, le nostre opinioni devono essere libere senza temere di doversi giustificare perché l'autocensura quando si ledono i diritti è un lusso che nessuno di noi può permettersi". Prima della chiosa ad affetto: "Chi oggi chiude i porti alle Ong ha già chiuso le porte agli italiani, li sta condannando alla peggiore delle povertà possibili, perché oltre alla povertà del corpo rischia di condannarli anche alla povertà dello spirito.

Caro Sandro […] non ho alcuna paura di perdere perché sono certo di una cosa: saremo più grandi noi nella nostra sconfitta, che loro in questo barbaro trionfo".

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