Cultura e Spettacoli

Fabio Fazio: "Ecco quanto guadagno. E tra quattro anni smetto"

Fabio Fazio risponde alle accuse sul suo stipendio: "Guadagno 2 milioni 240mila euro". Poi anticipa il suo futuro: "Altri quattro anni, poi farò il produttore"

Fabio Fazio: "Ecco quanto guadagno. E tra quattro anni smetto"

Da qualche giorno non si fa che parlare di lui. E del suo stipendio. Fabio Fazio, che quest'anno porta "Che tempo che fa" in prima serata su Rai1, costa alla Rai 450mila euro a puntata. Dice il conduttore "molto meno d qualsiasi fiction" e "la metà di qualunque varietà".

In una sua intervista al Corriere, spiega anche quale è il suo compenso annuale - non certo da poverello di Assisi - e quando smetterà di condurre. Partiamo dal cachet: "Due milioni e 240 mila euro l’anno - dice Fazio - per quattro anni. Il totale fa 8 milioni 960.000; ma, non si sa perché, tutti i giornali hanno scritto 11 milioni e 200". Mica poco. "È una cifra molto importante - ammette Fazio - Io ho naturalmente applicato lo sconto che mi ha chiesto la Rai. Ma farò 32 puntate in più per un totale di 64". E a sentire il dg, per la Rai sarebbe pure un risparmio. Due milioni di euro l'anno in un televisione pubblica e pagata col canone continuano comunque ad essere tanti, soprattutto dopo il tetto agli stipendi che aveva messo il governo Renzi. Abilmente aggirati nel classico modo all'italiana."Dopo una carriera - ribadisce però Fazio - uno assume un valore di mercato importante".

Fazio poi rigetta le accuse sul presunto guadagno della sua autrice che non guadagna più del direttore generale ("falso") e smentisce la ricostruzione di chi lo voleva già apparentato con Discovery ("Non posso entrare in dettagli legati alla riservatezza"). Sulla decisione dell'Anac di Cantone di acquisire i documenti sul suo contratto e sulla sua partecipazione all'interno della società che produce il programma, Fazio glissa: "Il contratto ovviamente è stato firmato dopo la costituzione della società, l’OFFicina. Che tempo che fa è sempre stato prodotto esternamente. Nulla vieta al conduttore di far parte della società che produce il programma, come accade a molti colleghi di Mediaset. Non c’è nulla di più pubblico della vicenda del mio contratto".

Il suo programma punta almeno al 13% di share in un canale che di solito si ferma al 15%. "Sarebbe un cambio importantissimo", dice il conduttore. "Perché l'intrattenimento di rai1 si basa sul varietà e sul game. Che tempo che fa invece è un talk show. Questa è la sfida". Infine l'anticipazione sul suo futuro: "Un altro esperimento. Ho un contratto per quattro anni. Poi basta".

Poi forse farà "il produttore".

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