Cultura e Spettacoli

Fiorello ritorna in Rai e Fazio trasloca sul Due

Avanzate le trattative per arruolare lo showman sul web e non solo. Taglio di stipendio al conduttore

Fiorello ritorna in Rai e Fazio trasloca sul Due

Un po' meno soldi a Fabio Fazio. E un po' di soldi per Fiorello. Ecco come potrebbe essere la prossima Rai se i progetti e le trattative in corso andassero a buon fine. Perché proprio mentre proseguono gli incontri tra i vertici Rai nella persona dell'ad Fabrizio Salini e i manager di Fazio per trovare un accordo per la riduzione del suo cachet e del costo di Che tempo che fa, dall'altra parte si stanno facendo anche incontri con Fiore per convincerlo a tornare in casa Rai. Il progetto, come ha svelato ieri Repubblica, è uno di quelli che sta proprio nelle corde del presentatore siciliano: un progetto multimediale che prevede interventi principali del fuoriclasse su RaiPlay, la piattaforma gioiellino della tv di Stato, che poi si riverberebbero su tutti i media, dai canali generalisti, alla radio, ai social. Per fare un esempio: videoclip studiate per Raiplay, ogni giorno, per cinque giorni a settimana, che, poi, assemblate in modo diverso, potrebbero essere rilanciate sul primo canale o sotto qualsiasi altra forma su tutti i mezzi Rai. Insomma, Fiorello sarebbe il fulcro e il volto del nuovo piano industriale voluto da Salini che dovrebbe portare a un rinnovamento tecnologico ed editoriale. Innovazione, sfida, sistemi diversi per arrivare al pubblico sono le paroline che fanno scattare la lampadina nella testa dello showman: si sa, da tempo lui si tiene lontano dai grandi programmi del sabato sera di Raiuno, ne ha già fatti tanti, con grandissimo successo e ogni volta gli hanno provocato stati d'ansia fortissimi e mal di cuore da risultati d'ascolto. Lui vuole agire più libero, leggero, senza i grandi condizionamenti del prime time, esplorare nuove formule come ha fatto su Sky con l'Edicola o in Radio con Viva Radio 2 e ora con Il Rosario della sera su RadioDeejay. Insomma, RaiPlay potrebbe essere la chiave giusta per acchiapparlo.

Dall'altra parte, però, come dicevamo, il mandato politico ed economico dell'ad Salini è quello di risparmiare. Di far vedere, come vuole Salvini che ne ha fatto un mantra e uno dei chiodi fissi della sua campagna elettorale permanente, che si tagliano i super compensi dei «paperoni mantenuti con i soldi pubblici». Ovviamente l'obiettivo principale è il solito Fabio Fazio, simbolo che incarna tutti gli sprechi d'Italia. Così, prima di procedere a ingaggiare qualsiasi presentatore, pur geniale che sia, o a mettere in produzione qualsiasi progetto, bisogna tagliare lo stipendio del conduttore di Che tempo che fa. E, già che ci siamo, di altri noti volti come Carlo Conti. Dunque anche ieri l'ad Salini si è incontrato con Fazio, a Milano. E, pare, che nonostante l'irritazione del medesimo per il taglio delle tre puntate finali di Che fuori tempo che fa, lo spin-off del lunedì, e nonostante le liti interne tra l'ad e la direttrice di Raiuno Teresa De Santis per la stessa questione, il dialogo non si sia interrotto. Anzi, si potrebbe presto addivenire a un accordo. Stante l'accordo blindato, l'obiettivo è quello di tagliare consensualmente almeno del 10 per cento il cachet personale di Fazio che ammonta a 2.240.000 euro annui e diminuire anche il costo di produzione di Che tempo che fa che viene realizzato da Officina, società di cui il presentatore detiene il 50 per cento e che ammonta a dieci milioni annui. La soluzione sarebbe quella di trasferire il programma da Raiuno a Raidue, il cui il budget è molto inferiore, aggiungendo magari al posto di Che fuori tempo che fa, altri show adatti al secondo canale. Ricordiamo infatti che Fazio è stato un volto di Raidue con Quelli che il calcio e Anima mia, dove ha lavorato con l'attuale direttore Carlo Freccero. Dunque, magari - ma non è ancora detto - nella prossima stagione ci potremmo trovare Fiorello «spalmato» dappertutto, Fazio sulla rete due e, ovviamente, a quel punto si spalancherebbero le porte per il ritorno di Massimo Giletti in Rai, magari proprio alla domenica sera, come ha sempre desiderato lui e i dirigenti e i politici che amano il suo modo di fare televisione. E, speriamo, di trovarci ancora Carlo Conti, la colonna portante del primo canale con i suoi venerdì e tante prime serate al costo di 600.

000 euro annui: il suo contratto scade a giugno e, per essere rinnovato, dovrà affrontare anche lui, come tutti gli altri artisti in fase di rinnovamento, un ritocco al ribasso del dieci per cento.

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