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Dumoulin, un urlo alla Pantani. Il tulipano è sempre più rosa

Prova di classe dell'olandese che gestisce gli attacchi e stacca tutti nel finale. Quintana ko. E Nibali crolla

Dumoulin, un urlo alla Pantani. Il tulipano è sempre più rosa

Oropa - Il colore del Giro sarà rosa, ma sta virando decisamente sull'arancione. Giro orange, targato Olanda: Tom Dumoulin, il cronoman che scala le montagne, con la foga di Riis e la classe di Indurain, ha in mano il Giro Cento.

Nella «corsa rosa», all'ombra del Santuario di Oropa, dove è custodita la Madonna Nera, l'«orange» Tom Dumoulin li fa davvero tutti neri. Quintana, Nibali, Pinot e compagnia pedalante escono tutti con le ossa rotte. È stato proprio l'«olandese volante» a firmare l'impresa sulla magica montagna Pantani, teatro dell'indimenticabile rimonta del Pirata nel Giro del 1999. L'olandese, ora è ancora più leader, al termine di una corsa eccezionale nella quale si gestisce alla perfezione di fronte agli attacchi ripetuti portati da Nairo Quintana (il più deciso ai -4 km).

L'olandese non si scompone. Non si fa prendere dalla foga e con un passo da vero cronoman va a riprendere il colombiano quando al traguardo di Oropa manca poco più di un chilometro (1,7 km per la precisione, ndr) e sul traguardo supera rispettivamente Zakarin e Landa, con Quintana più staccato che chiude in quarta posizione.

Non è giornata, invece, per il nostro Vincenzo Nibali. La salita di Oropa è chiaramente per lui un piatto indigesto, che gli resta sullo stomaco. Come il Blockhaus è una salita secca, da rapporto, da fare a tutta velocità. Si sperava che dopo quindici giorni di gara questo tipo di salita fosse diventata per il nostro Squalo più digeribile: non è così. «Più di quanto ho fatto non potevo fare - dice laconico il siciliano -. Le sensazioni erano buone, anche se sapevo che su questo tipo di salita Dumoulin era l'uomo da battere. Deluso? Un po' sì. Quintana? Con un Dumoulin così non sarà semplice nemmeno per lui vincere questo Giro».

Quintana perde così 14", Pinot 35", Nibali 43", più i 10" di abbuono. La nuova classifica generale: Dumoulin ha 2'47" su Quintana, 3'25" su Pinot e 3'40" su Nibali. C'è da recuperare e soprattutto mettere fieno in cascina perché l'olandese ha dalla sua anche la Monza-Milano, 30 km contro il tempo per sistemare ogni cosa. Non sarà facile.

Tom Dumoulin non scherza. Fa maledettamente sul serio. E lo fa anche molto bene. Fortissimo nelle prove contro il tempo, tutt'altro che fermo in salita. Potrebbe pagare la terza e ultima settimana, ma il condizionale è d'obbligo, ma ancor di più è una speranza: per i suoi avversari. «Speravamo di fare meglio, speravo di ottenere di più da questa tappa dice il colombiano con una faccia da funerale -. Dumoulin è stato fortissimo. Mi consolo d'aver guadagnato su tutti gli altri rivali, ma è evidente che sono deluso».

Oggi tappa interlocutoria che arriverà a Bergamo. Domani giorno di riposo, l'ultimo, prima del gran finale. Martedì il tappone alpino, con Mortirolo e doppia scalata dello Stelvio. Tappa da si salvi chi può: Dumoulin ha tutto per salvarsi. Nibali spacciato? Nel ciclismo non si può mai dire, soprattutto conoscendo il temperamento del siciliano, la sua forza morale, la sua fantasia. Però non deve più avere battute d'arresto.

Ora il Giro salirà vertiginosamente sulle vette più alte: Vincenzo non può permettersi di soffrire di vertigini.

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