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Prandelli contro Zeman:«Più rispetto sul razzismo»

Il caso Balotelli accende la polemica fra il ct e il boemo. «Come dicessimo che le donne si vanno a cercare le violenze». Il tecnico azzurro difende il suo giocatore: «Se succede qualcosa in partita, corriamo tutti ad abbracciarlo». Ma il ministro Kyenge distingue: «Bisogna essere lucidi e capire di cosa si parla»

Prandelli contro Zeman:«Più rispetto sul razzismo»

Stavolta Zeman si prende un manrovescio da Prandelli. E come direbbe il boemo, a proposito di Balotelli: se lo è cercato. Eco, proprio Balotelli e il razzismo hanno fatto saltare il tappo. Zeman che dice: «Certi cori se li è andati a cercare, paga il suo atteggiamento». E Prandelli che non ci sta. «Ho sentito l'altra sera un tassista che, saputa la notizia dell'ultima violenza sulle donne, ha detto: Beh, certo, alcune se le vanno a cercare certe situazioni. Ma cosa stiamo dicendo? Ma cosa stiamo dicendo?», ha replicato imbufalito.«Ci vuole rispetto per la persona che vive certe situazioni, e solo chi ha vissuto sulla propria pelle, dal periodo dell'adolescenza, certi tipi di situazione, può permettersi di parlare e giudicare».
Detto e fatto, Zeman incassa e statti zitto. Il ct difende il suo giocatore ma anche un modo di pensare e comportarsi. E Balotelli riesce a far litigare tutti: gente mite e gente con la nevrosi. Riesce perfino a far schiaffeggiare verbalmente Zeman, che non è sempre è una cosa facile. Vialli starà con Balo, c'è da scommettere. «Con Balotelli non ci siamo ancora confrontati oggi sul problema del razzismo, lo faremo presto, anche con tutta la squadra», ha continuato il ct. «Non si tratta solo di un problema del Milan o del calcio italiano, è un problema di tutti. Non dobbiamo più tollerare nulla, dobbiamo avere determinazione di restare sul pezzo. Sarà un percorso lungo, ma bisogna insistere su questa strada, anche pensando ai bambini». Prandelli è consapevole della rabbia che sta provando Balotelli: «Io posso dire che in questa Nazionale non si corrono pericoli riguardo al problema del razzismo, dovesse succedere in una prossima gara, correremmo tutti in campo per abbracciarlo e per non farlo uscire».
Che poi l'idea del ministro dell'integrazione Cecile Kyenge sia un po' diversa, fa parte delle stranezze del parlare di razzismo. Più vicina a Zeman che a Prandelli. «Bisogna essere lucidi - ha detto al Salone del libro di Torino parlando appunto del caso Balotelli - per capire quando si parla di razzismo, quando di sport e di una sconfitta sportiva, quando di altre motivazioni». Sarà contento Balotelli, che si era offerto per uno spot contro gli ululati.

Dirà: state lucidi.

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