Il 5 per cento degli anziani con più di 70 anni è colpito da gravi forme di fibrillazione atriale

Sono600mila gli italiani alle prese con la fibrillazione atriale, un'aritmia che registra 80mila nuovi casi ogni anno, molto diffusa proprio fra chi non è più giovane: la malattia colpisce infatti il 5% di chi ha più di settant'anni e addirittura il 10% degli over 80. Purtroppo gli sbalzi del ritmo del cuore sono molto pericolosi: ogni anno sono ben 120mila i pazienti che vanno incontro a ictus per colpa di una fibrillazione atriale non riconosciuta o non adeguatamente curata, altri 150mila quelli in cui i battiti irregolari si associano allo scompenso cardiaco; solo in circa 60mila casi la fibrillazione non si accompagna ad altri problemi cardiovascolari e sono circa 10mila i pazienti in cui si manifesta per cause genetiche, prima dei 30 anni.
La fibrillazione atriale è anche l'aritmia con il più alto tasso di ospedalizzazione con circa 500mila ricoveri all'anno, che gravano sulle casse dello Stato con costi esorbitanti: circa 800 euro al giorno per ogni paziente con una degenza media di 7 giorni, per un totale di ben 2.8 miliardi di euro annui, come sottolineano i massimi esperti riuniti per il X Meeting Internazionale su Fibrillazione Atriale e Infarto, appena concluso a Bologna.
«La fibrillazione atriale è molto diffusa e purtroppo sottostimata», spiega Alessandro Capucci, presidente del congresso e ordinario all'università di Ancona. Colpisce tantissimi anziani e può ridurre di molto la capacità di sforzo e di relazione affaticando chi ne soffre.

É dovuta ad un indurimento dei tessuti cardiaci correlato all'aumento dell'età. Il sonno gioca un ruolo fondamentale per la salute del cuore: sono ben 1.6 milioni gli italiani con apnee o ipopnee ostruttive notturne e fra questi il 30%, soffre anche di fibrillazione atriale.


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