Alla lettera inviata da Claudio Burlando allAnas non è stata data ancora risposta. I misteri e le responsabilità dei pasticci nella galleria di Monte Galletto che hanno mandato in tilt il nodo autostradale di Genova non sono stati chiariti. In compenso una risposta alla sua mossa il Governatore ligure lha già ottenuta. E arriva dal capogruppo Udc, Nicola Abbundo. Che non ci sta ad assistere allo scaricabarile dei tre enti locali sul problema traffico. «Ho preso atto delle dichiarazioni polemiche da parte del presidente Caludio Burlando, del sindaco Marta Vincenzi, del presidente della Provincia Alessandro Repetto - fa notare il consigliere regionale di centrodestra -. Essi hanno polemizzato con i vertici di Anas e di Società Autostrade, ritenendoli unici responsabili dell'accaduto ed il senatore Graziano Mazzarello (Ds) ha inteso dire che chiederà un risarcimento all'Anas stessa per il tramite del ministro Antonio Di Pietro. Ma in tutto questo, le responsabilità della Regione Liguria sono gravissime».
Guai quindi a cercare colpevoli, che magari ci saranno anche, ma che non possono assumersi tutta la responsabilità. Che anzi va divisa con chi ha impedito che Genova avesse almeno un via duscita al problema del traffico in tempi ragionevolmente brevi. «Dopo una lunga e perigliosa trattativa durata tre anni, la giunta regionale di Sandro Biasotti, nel maggio 2004, aveva siglato l'accordo con Governo, Anas, Società Autostrade, Corte dei Conti, Comune, Provincia, Autorità Portuale e Sovrintendenza regionale ai Beni Artistici ed Ambientali del progetto preliminare per l'esecuzione dei lavori della cosiddetta gronda di ponente - ricorda Abbundo -. Il costo dei lavori era stato stimato intorno ai 2850 milioni di euro e la fine lavori era prevista per il 2009». Tutto però è rimasto in un cassetto. E per colpa di Burlando. «Uno dei primi provvedimenti della sua giunta fu la cancellazione del progetto preliminare e la rimessa in discussione di tutta la problematica della gronda - conclude il consigliere Udc -. Da due anni la giunta non ha più discusso del problema e delle eventuali ipotesi di soluzione, il che comporterà una dilazione colpevole delle tempistiche, che faranno slittare la fine dei lavori non prima del 2015. Ma nel frattempo, la Società Autostrade che, oltretutto, ottiene utili molto significativi dalla rete ligure dovrà tempestivamente fornire alla Regione Liguria i dati aggiornati circa i lavori eseguiti per la messa in sicurezza della rete».
Il nodo della polemica sta tutto nella scelta, operata a inizio mandato, di fermare quel procedimento ormai avviatissimo dalla precedente gestione.
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