Abi Faissola in vantaggio su Mussari, popolari in campo. Prossimo esame il 21 aprile

Scaduta la settimana chiesta dai saggi per raccogliere le candidature ufficiali, quella della presidenza dell’Abi resta una poltrona per due. A sfidarsi saranno l’uscente Corrado Faissola, sostenuto dalle Popolari, e Giuseppe Mussari, voluto da Unicredit come portabandiera delle grandi banche. Definiti i pretendenti, il cerimoniale prevede che i saggi avviino l’«interpello» dei componenti del comitato esecutivo. Dopo aver letto il programma di Faissola e quello di Mussari, i saggi chiederanno in via riservata a ogni consigliere a chi voglia affidare la presidenza dell’Associazione. Una verifica pre-elettorale, necessaria per compilare il «resoconto» che dovrà essere illustrato durante la riunione del comitato esecutivo in agenda il 21 aprile a Milano. Stando ai pesi interni all’Abi, Faissola è in vantaggio, ma non raggiunge il quorum necessario per restare alla presidenza (75% dei voti del comitato dove siedono 31 consiglieri). Probabile, quindi, che il lavoro dei saggi proseguirà fino all’estate: l’assemblea per investitura del nuovo presidente è prevista il 15 luglio. L’orientamento delle casse sarà decisivo ma di certo Faissola può contare sull’appoggio del mondo cooperativo, che ieri sera è uscito allo scoperto sostenendo la sua candidatura tramite Carlo Fratta Pasini, nella veste di Assopopolari. Una presa di posizione netta, che stride con la linea di incertezza abbozzata poche ore prima da Massimo Ponzellini, secondo cui Bipiemme avrebbe appoggiato il candidato «che riscuoterà maggior successo». A dire il vero alcuni soci di Palazzo Altieri hanno notato il perdurare di una certa «freddezza» nei rapporti tra Faissola e il presidente della Milano, che però difficilmente vorrà sfilarsi.

Anche perché, stando ad Assopopolari, Ponzellini è tra gli sponsor di Faissola insieme a Emilio Zanetti (Ubi), Pier Francesco Saviotti (Banco Popolare), Fabrizio Viola (Bper), Corrado Sforza Fogliani (Banca di Piacenza), Flavio Trinca (Veneto Banca) e Michele Stacca (Carta si).

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