Afghanistan, i talebani fanno esplodere una bimba kamikaze

Kabul Bambini e donne kamikaze, per aggirare i posti di blocco le misure di sicurezza. È l’ultima strategia dei talebani per diffondere il terrore in Afghanistan, dopo la morte di Bin Laden. Ieri una bambina di 8 anni è rimasta uccisa nel sud del Paese da una bomba che i ribelli le avevano consegnato perché la portasse ad un posto di blocco della polizia. E sempre ieri i talebani pachistani hanno confermato di aver inviato dei coniugi nell’attacco suicida a una caserma vicino al distretto tribale del sud del Waziristan: è il primo caso di «jihad di coppia». Dopo aver fatto strage di poliziotti, moglie e marito si sono fatti saltare insieme azionando i giubbotti esplosivi che indossavano. La scorsa settimana, invece, gli agenti pachistani avevano bloccato una bimba di nove anni, di cui non si trova la famiglia, con addosso una cintura di dinamite nel distretto di Lower Dir.
La bambina di ieri, invece, non è stata salvata in tempo e ha portato a termine la missione terribile, assegnatale dalla ferocia dei talebani. «I terroristi - ha detto il ministero dell’Interno afghano - hanno fatto portare a una bambina innocente di otto anni una borsa con una bomba per fargliela mettere vicino alle nostre forze di sicurezza. Poi hanno fatto esplodere la bomba, uccidendo la piccola e senza fare altre vittime». La tragedia nell’area di Waesbala, nel distretto di Charchino nel sud del Paese. Con questi atti di ferocia i gruppi estremisti cercano di alzare il tiro dopo il duro colpo inflitto ad Al Qaida con l’uccisione di Osama e le ipotesi di riconciliazione con alcune fazioni talebane in vista del ritiro delle truppe americane annunciato da Barack Obama. «L’uso di donne combattenti da parte dei talebani è un trend nuovo ed inquietante» ha osservato il portavoce dell’Isaf, Josef Blotz. E si tratta anche di una prassi del tutto contraria ai precetti dell’islam, che vieta la violenza su donne e bambini. Particolarmente significativo il caso dei coniugi kamikaze, che insieme a una decina di militanti hanno ucciso 12 poliziotti della stazione di polizia di Kolachi.


Dopo aver rivendicato l’attacco, un portavoce del Tehrik-e-Taleban Pakistan ha svelato la presenza della moglie di un militante che ha compiuto il «martirio». È la prima volta in assoluto che due coniugi partecipano ad un attacco suicida contro un obiettivo militare. E sembra che proprio la donna, con il tradizionale burqa, abbia tratto in inganno le guardie all’ingresso.

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