Intanto arrivano i dati dellOcse che fotografano la scuola italiana. E cè una sorpresa: nonostante grida dallarme e polemiche, il numero di alunni per classe rimane diffusamente basso rispetto alla media europea. Lanalisi relativa allanno scolastico 2007/08 fa emergere un quadro abbastanza chiaro: nella scuola primaria statale il numero di studenti è di 18,4 contro il 21,4 della media europea; mentre nella scuola secondaria di primo grado le classi sono composte da circa 20 studenti contro i 23,4 dellarea Ocse. Numeri che non colgono di sorpresa il ministro dellIstruzione, Mariastella Gelmini: «I dati evidenziano alcune criticità del sistema scolastico italiano che ho più volte segnalato».
E il ministro non si stupisce nemmeno quando lOcse mette il nostro Paese al secondo posto nella classifica relativa al numero di ore che gli alunni passano sui banchi di scuola. Secondo le rilevazioni, in tutti i cicli scolastici i nostri studenti, tra i 7 e i 14 anni, rimangono in classe più di 8000 ore lanno, circa 1200 ore in più rispetto alla media europea (6862). Ma su questi numeri la Gelmini puntualizza: «Non sempre la qualità della scuola è legata alla quantità delle ore di lezione e alla quantità delle risorse investite».
Piuttosto, i dati rappresenterebbero secondo il Miur (ministero Istruzione università e ricerca) un segno della necessità di adottare una riforma incentrata su unofferta informativa di qualità ma numericamente ridotta. E a proposito di qualità, secondo lOcse, i nostri ragazzi riceverebbero più contenuti nelle lingue straniere (16%) rispetto alla media Ocse (13%). Non sarà tanto ma almeno è una bella notizia.
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