Agosto, la raccolta rivede l’attivo Il patrimonio supera i 447 miliardi

Ad agosto il sistema fondi mette a segno una raccolta netta di oltre 1,4 miliardi. Le sottoscrizioni e l’attività di gestione supportano la crescita del patrimonio investito che segna un incremento di quasi 5 miliardi, portandosi oltre la quota di 447 miliardi. Il dato di raccolta e la crescita degli asset risultano particolarmente consistenti per i prodotti obbligazionari che, come indica l’ufficio studi dell’associazione, «sembrerebbero beneficiare del persistente trend positivo degli strumenti governativi a medio e lungo termine e delle emissioni corporate».
Crescono rispetto a luglio le sottoscrizioni per i fondi obbligazionari che archiviano il periodo di rilevazione con flussi netti pari a oltre 1 miliardo. Agosto è particolarmente positivo anche per i fondi flessibili che, grazie a una raccolta di oltre mezzo miliardo, detengono un patrimonio di 63,5 miliardi, equivalenti a più del 14% degli asset complessivamente investiti in fondi comuni. I prodotti bilanciati riscuotono 83 milioni di sottoscrizioni nette e oggi dispongono di un patrimonio che supera i 20 miliardi. Sono 68 i milioni raccolti dai fondi azionari. Il patrimonio della categoria subisce, tuttavia, una lieve flessione attribuibile alla correzione dei mercati che lo porta a quota 92,7 miliardi.
Nel mese i fondi di liquidità incassano 9 milioni mentre i fondi hedge subiscono riscatti per 300 milioni. Assogestioni rileva per i fondi di diritto estero una raccolta provvisoria positiva di oltre 2 miliardi. I prodotti promossi dai gruppi italiani segnano il maggior numero di sottoscrizioni, con una raccolta netta superiore a 1,2 miliardi. Gli asset investiti in prodotti esteri ammontano a poco meno di 244 miliardi, il 54,5% del patrimonio complessivo. Positiva anche la raccolta dei gruppi esteri, che acquisiscono 809 milioni. I fondi di diritto italiano accusano ancora deflussi.

Alla fine del mese di agosto gruppi italiani e gruppi esteri raccolgono, rispettivamente, 761 e 649 milioni di euro. Gli asset dei gruppi italiani sfiorano il 79% del patrimonio, mentre il restante 21% è nelle mani dei gruppi esteri.