«Albaro, Foce, S. Martino: sintomo della crisi del Pdl»

Caro Direttore, desidero esporre alcune precisazioni in merito alle vicende che hanno recentemente interessato il Municipio Medio Levante e da te analizzate nell'articolo pubblicato sabato scorso.
Non condivido la tesi che vede il mio gruppo consiliare come responsabile della sfiducia al presidente Orengo e a tale proposito, ritengo sia opportuna una analisi più articolata. In merito alla mozione di sfiducia infatti, il dato politico più rilevante è, a mio avviso, l'astensione della quasi totalità dei membri del Pdl, partito a cui appartiene Orengo, ciò è sintomo del disorientamento e delle contraddizioni di una formazione politica che non ha saputo gestire gli equilibri interni al Municipio, preferendo la logica della contrapposizione strumentale a quella che prevede l'impiego del senso di responsabilità che dovrebbe sempre guidare chi riveste, a tutti i livelli, ruoli di gestione e di governo.
È mia ferma intenzione ribadire che il nostro voto non deriva da logiche di parte né da strategie pre-elettorali, bensì da una responsabile presa di coscienza della situazione (oggettivamente difficile, ma soprattutto improduttiva e senza prospettive) che si era venuta a creare.
E ciò a conferma della posizione assolutamente garantista fin qui tenuta e che si intende continuare a tenere rispetto alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l'ex Presidente.
Riguardo alla mia posizione personale, ritengo opportuno precisare quanto segue:
- Non ho «il dente avvelenato» nei confronti di un partito che mi ha accantonato, anche se conservo un profondo dissenso verso il modo di procedere che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere il Pdl: un partito ove la scarsa lungimiranza che ha caratterizzato certe gestioni dirigenziali ha di fatto eliminato, per non dire «epurato», tutte quelle persone che con buona volontà e senza chiedere nulla si sono sempre impegnate per portare linfa nuova con onestà ed entusiasmo. Forse la novità spaventa perché pone in discussione uno «status quo» consolidato che trae forza solo dall'arroganza? Chi sognava un grande partito dei moderati che lasciasse spazio alle diverse sensibilità, all'interno di un ampio e libero dibattito democratico, è stato puntualmente smentito dai fatti; e per un elettore di centro-destra come il sottoscritto, che ha speso tempo ed energie dedicandosi alla politica esclusivamente per passione, tutto ciò rappresenta una grande delusione.
P.S.

Sono tre giorni che su Facebook vengono rese pubbliche affermazioni ed insinuazioni offensive nei confronti della mia persona: purtroppo viviamo in una società in cui l'onestà intellettuale e lo scrupolo vengono, più o meno consapevolmente, definiti «tradimento»; sottolineo, a questo proposito, di aver sempre sostenuto responsabilmente il presidente e la maggioranza di cui ho fatto parte nei momenti politici più importanti e delicati.
*Consigliere Municipio

VIII Medio Levante
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