da Milano
Lasse Russia-Algeria nato dallaccordo annunciato venerdì tra i due giganti Gazprom e Sonatrach che segna, di fatto, la creazione di un Opec del gas, fa paura: allItalia che dipende dai due paesi per il 90% delle forniture di metano, ma anche allUe che si dice pronta a «valutare tutte le implicazioni» dellintesa. E mentre da Bruxelles il portavoce della Commissione Ue annuncia un esame della situazione, il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, lancia una sorta di appello ai leader Ue a scendere in campo «assumendosi le loro responsabilità» coordinandosi in unazione comune.
Preoccupato è anche Paolo Scaroni, amministratore delegato dellEni: «Non prevediamo impatti a breve termine - ha detto in unintervista al Tg2 - ma a medio-lungo ci deve far riflettere. LUe può fare molto: il tema non è più commerciale ma politico. LEni si sta preparando allinverno portando più gas in Italia, anche evitando di vendere su mercati più redditizi».
Bruxelles, da parte sua, fa sapere che «valuterà tutte le implicazioni dellaccordo» tra Gazprom e Sonatrach, mentre a proposito del memorandum firmato tra i due colossi (che contempla anche la Lukoil), gli esperti parlano della creazione di un cartello del gas, sulla falsariga dellOpec per il petrolio, anche alla luce del fatto che Gazprom e Lukoil sono in corsa per aggiudicarsi in Venezuela il diritto di sfruttamento per 25 anni di sei campi estrattivi di metano.
Secondo Antonio Tajani, capogruppo di Fi a Strasburgo, laccordo russo-algerino sul gas è lennesimo problema che deve far riflettere lEuropa sul ritorno al nucleare.
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