«Non decidere ancora sul destino degli Arsenali militari in Italia significa condannarli a morte. Sentendo tanto le istituzioni che i sindacati, continuando a procrastinare le decisioni, le sedi non potranno sopravvivere. Abbiamo già episodi di pioggia allinterno dei capannoni»: così lonorevole Pd Roberta Pinotti, ministro ombra della Difesa, in visita allArsenale, lancia dalla Spezia lallarme per le sedi a Taranto, Augusta e nello stesso capoluogo spezzino. «Il problema degli Arsenali va risolto - sostiene fra laltro la parlamentare del Partito democratico -. Io dico che vanno mantenuti, ma non così. La gestione deve essere diversa, non solo della Marina Militare. Devono diventare produttivi, aperti allesterno. Come si fa in Francia. Il processo di riorganizzazione deve interessare anche gli spazi, con un saldo piano industriale. Non possiamo disperdere un pezzo importante non solo della storia della Marina, ma della cultura del fare. In Italia ne abbiamo perduti già fin troppi». Sempre secondo Roberta Pinotti, senza decisioni rapide «si manderanno a morte tutte le basi militari italiane e sarà poi troppo tardi per intervenire seriamente». Lonorevole del Pd rincara la dose di preoccupazione: «Per la manutenzione degli Arsenali militari in Italia - aggiunge - noi avevamo previsto 30 milioni di euro e ora non ci sono più. Con le carenze finanziarie di oggi, per finanziare sia gli interventi immediati di manutenzione sia quelli di prospettiva, occorre pensare a unaltra via di finanziamento: attraverso la dismissione di aree non più strategiche, che consentano di reperire i soldi necessari». Pinotti, accompagnata dal collega parlamentare spezzino Andrea Orlando, ha insistito inoltre sul fatto che «i tempi sono maturi per una decisione vasta e allargata sullargomento.
I soldi che potremo recuperare dismettendo aree non più strategiche - ha concludo - dovranno tuttavia essere investiti nell ammodernamento delle basi navali». In termini politici, sulla partita degli Arsenali il «Pd sta trovando larghe intese, ed intende collaborare con le forze di governo, se si vorrà arrivare ad una soluzione rapida del problema».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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