Un altro biancofiore guarda a Biasotti La Rosa per l’Italia apre il confronto

C’è un altro pezzo di centro che non vuole guardare a sinistra. Un altro pezzo di quella Costituente di centro guidata da Pierferdinando Casini a livello nazionale e da Rosario Monteleone in Liguria (che si riconosce nel simbolo Udc) prende le distanze da eventuali accordi con Claudio Burlando. È la «Rosa per l'Italia», movimento nato alla vigilia delle elezioni politiche 2008 per volontà di Savino Pezzotta e che in Liguria ha come principale rappresentate l’ex presidente della Provincia di Savona Alessandro Garassini.
Così, dopo la nascita dell’associazione «I valori di centro» guidata da John Balzarini e Umberto Calcagno e formata da rappresentanti dell’Udc delusi dalla possibile svolta a sinistra e pronti a sostenere Biasotti, anche la Rosa per l’Italia decide di sciogliere il laccio con Monteleone e tentare un percorso individuale: «Vogliamo dare il nostro contributo in uomini ed idee per segnare profondamente e positivamente le future esperienze di governo della Liguria in evidente discontinuità con quelle passate - spiega Garassini -.

I candidati presidente Burlando e Biasotti, se ritengono di voler trovare il nostro consenso, dovranno verificare con noi la bontà dei loro programmi. Accordi con soggetti terzi, anche se dell'area centrista, non vincoleranno in alcun modo la Rosa per l'Italia».

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