Per gli analisti utile Generali a 1,29 miliardi Il toto-presidenza

Conto alla rovescia per l’approvazione dei risultati dell’esercizio 2009 di Generali ma soprattutto per conoscere il nome di colui che, con ogni probabilità, dovrebbe sostituire già da quest’anno l’ottantacinquenne Antoine Bernheim alla presidenza del gruppo assicurativo triestino.
Il consiglio di amministrazione passerà al vaglio il bilancio domani. Gli analisti, in media, si aspettano un utile in crescita a 1,29 miliardi, contro gli 860,9 milioni del 2008. Tale valore si colloca a metà tra gli 1,22 miliardi messi in preventivo da Kepler e gli 1,34 miliardi stimati da Banca Leonardo.
È posizionata nella parte alta della forchetta Morgan Stanley, che prevede per Generali profitti netti pari a 1,32 miliardi, mentre un analista, che preferisce restare anonimo e ha la stessa previsione di utili, si aspetta un dividendo di 35 centesimi. «Eventuali criticità potrebbero essere relative a svalutazioni di attività finanziarie - spiega l’esperto, che aggiunge che in ogni caso in questi giorni in Borsa il titolo, sebbene ieri abbia terminato poco mosso a 17,92 euro (-0,11%), sta beneficiando delle aspettative legate alla nomina del nuovo board. Prosegue, infatti, la ridda di indiscrezioni su colui che andrà a sostituire Bernheim alla presidenza del gruppo del Leone. Tra gli ultimi, è anche spuntato il nome del presidente di Allianz Italia, Enrico Tomaso Cucchiani, anche se da più parti si ritiene improbabile una simile ipotesi visto che il top manager ha recentemente ottenuto poteri maggiori all’interno del cda del primo gruppo assicurativo europeo.
Resterebbe poi sempre in piedi l’ipotesi di una discesa in campo di Cesare Geronzi, attuale presidente di Mediobanca, che tuttavia in più di una occasione ha smentito questa eventualità. Così come ha fatto nei giorni scorsi l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, che ha negato di essere interessato alle Generali affermando di svolgere già «il lavoro più bello del mondo».
Un’altra possibilità, prospettata tra l’altro anche in un report di Exane Bnp Paribas, potrebbe essere che Bernheim resti alla presidenza del gruppo triestino, con poteri sia esecutivi sia non esecutivi, per un altro anno, con una contestuale discesa da due a uno del numero degli amministratori delegati. Questo ruolo, a Trieste, è al momento ricoperto in tandem da Giovanni Perissinotto e da Sergio Balbinot.
Uno dei due manterrebbe la carica di ad mentre l’altro potrebbe essere nominato vicepresidente, per poi, probabilmente l’anno prossimo, andare a occupare la poltrona di Bernheim.

In effetti Mediobanca, azionista di riferimento delle Generali con il 14,7%, che tra l’altro potrebbe chiudere i giochi riunendo il comitato nomine già questo weekend, sembrerebbe spingere proprio per portare a uno il numero degli ad, in modo da evitare possibili sovrapposizioni di compiti.

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