Da parte di madre discendeva addirittura da Pico della Mirandola e dellavo gli piacque mantenere il cognome. Del resto, la vita di Antonio Boggiano, a Savona, nel 1873, fu segnata dallingresso in una famiglia di antiche tradizioni cattoliche e patriottiche, dallinfluenza della madre Virginia Corsi, figlia del marchese Luigi sindaco di Savona e dopo lUnità senatore del regno, dagli studi classici. Insieme alla carriera forense, dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita a Roma, Antonio Boggiano che divenne anche Pico nel 1917, si avviò a quella politica destinata a lasciare un segno.
A quarantanni della sua scomparsa, avvenuta il 12 ottobre 1965, martedì prossimo la figura di Antonio Boggiano Pico sarà ricordata, tra gli altri, dal senatore a vita Giulio Andreotti nellambito del convegno che si svolgerà a partire dalle 17.30 nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, organizzato dallassociazione La Maona e dal Comune di Genova.
Di lui il cardinale Giuseppe Siri disse «È un uomo che merita di essere ricordato». E tanti ne sono i motivi. Primi fra tutti una tensione religiosa e morale unita a una solida cultura che ne fecero sempre un giurista attento alle questioni sociali. Non va dimencata la sua partecipazione alla nascita dellopera Don Orione tanto da essere definito il terzo fondatore, insieme con Don Orione e don Sterpi. va ricordato per essere stato tra i promotori del Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo, ma anche per aver intessuto tutta la propria attività di avvocato civile ed ecclesiastico e di politico di una profonda morale di missione, di impegno per gli altri.
Nella prima parte della sua vita si impegnò moltissimo per dare vita alle prime forme organizzative dei giovani cattolici, deputato dal 1919 al 1924 si batté per lestensione dellistruzione elementare e per il riconoscimento della piccola proprietà rurale. Netta fu la sua posizione nei confronti del fascismo tanto da rifiutare lofferta del ministero della Marina Mercantile fattagli da Mussolini in persona. Le sue posizioni chiare e il fatto che mai abbandonò lItalia lo posero, allindomani del 25 aprile, in una posizione di prestigio, tanto che riprese la carriera politica nelle file della Democrazia Cristiana dal 1948 al 1963. La sua attività di quegli anni si contraddistinse soprattutto per le battaglie sociali e il suo nome è legato anche allapprovazione della legge Merlin, sullabolizione delle case chiuse, di cui fu relatore.
Come presidente della Commissione Esteri rappresentò lItalia a Strasburgo nel Consiglio dEuropa, di cui fu per anni vicepresidente, e nel consiglio della Ceca.
Intensa fu anche la sua vita privata. Sposò la baronessa Carmen De Wedel Jarlsberg, donna di antica nobiltà danese, dalla quale ebbe sette figli. La religiosità di Antonio Boggiano contraddistinse tutta la sua vita, pubblica e privata, ma senza ostentazioni, né estremismi e anche questaspetto sarà indagato nel convegno.
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