«Apertura e taglio dei costi, impegno continuo nel “mainframe”»

Ibm ha iniziato nel 2006 il suo impegno per rendere il mainframe System z Ibm più facile da usare per un numero sempre crescente di professionisti informatici entro il 2011. L’obiettivo di questo impegno quinquennale, che prevede un investimento di circa 100 milioni di dollari, è consentire agli amministratori di tecnologia e agli sviluppatori di programmare, gestire e amministrare più facilmente un sistema mainframe, oltre ad automatizzare sempre più lo sviluppo e il rilascio di applicazioni per l’ambiente mainframe. L’iniziativa, che vede il coinvolgimento di un team di esperti hardware e software, sfrutta la competenza Ibm nell’automazione e nella gestione sistemi.
«Il piano di sviluppo continua sulla traccia che ci siamo dati, focalizzandoci su quelle che per noi, e per i nostri clienti, sono le aree di grande interesse, in particolare sul fronte della Business Intelligence e dell’Erp (Enterprise resources planning, pianificazione delle risorse aziendali, ndr - spiega Gianfranco Previtera (nella foto), vicepresident Stategic Initiatives di Ibm Italia -; la terza area per noi di grande interesse, sempre in ambito mainframe, è quella del cloud computing, su cui ci stiamo concentrando, insieme a investimenti sempre più importanti su standard aperti. D’altronde Ibm è stata la prima grande realtà a supportare la comunità di sviluppatori di standard aperti. Già allora ritenevamo che questo non volesse dire perdere opportunità di business, ma semmai coglierne di nuove, non lasciandoci sfuggire l’occasione di diventare leader anche nei sistemi aperti. Quindi abbiamo contribuito, con il nostro supporto, a far crescere questa fetta di mercato in ambito business. In particolare, il mainframe ben si presta a essere utilizzato per applicativi basati su standard aperti. Permette la coesistenza di più ambienti, ma allo stesso tempo il controllo centralizzato e la gestione tipiche del mainframe. Così Linux su mainframe è sempre più utilizzato, perché il mainframe offre grandi possibilità di sviluppare nuovi applicativi. E gli annunci del 2010 saranno proprio all’insegna dell’apertura, orientati a far diventare la macchina come un hub multifunzione, su cui girano gli applicativi». Ma cosa risponde Big Blue sul tema costi? «System z ha costi di gestione e manutenzione interessanti - dice Previtera - fermo restando che la percezione dei costi è più alta di quelli reali, tra l’altro non quantificabili con calcoli approssimativi.

Il costo totale, tra software, hardware e manutenzione della macchina, si è ridotto negli ultimi anni, aumentando però le prestazioni. Gli sforzi di Ibm continueranno su questa strada, fermo restando che la metà degli investimenti in ricerca e sviluppo sono già impiegati nello sviluppo di innovazioni proprio nell’area mainframe».

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