Arcelor dimentica Severstal e stringe con Mittal

da Milano

Clamoroso cambio di alleanze nella battaglia dell'acciaio, lanciata a gennaio da Mittal con un'opa ostile su Arcelor, e che ha per posta la creazione del numero uno mondiale del settore. Il gruppo europeo guidato da Guy Dollé, che per sfuggire a Mittal ha tentato di gettarsi nelle braccia della russa Severstal, sarebbe ora prossimo alle nozze con il colosso guidato dall’anglo-indiano Lakshmi Mittal. Una decisione è prevista per domani, data fissata per un nuovo consiglio d’amministrazione di Arcelor a Lussemburgo. Secondo il quotidiano La Tribune non è però escluso che il cda decida solo di rinviare la decisione agli azionisti. Un’assemblea generale straordinaria è già stata fissata per il 30 giugno, anche se in agenda figurano le nozze con Severstal e non quelle con Mittal. E mercoledì scorso le azioni di Arcelor sono state sospese dalla commissione di controllo dei mercati finanziari francesi che ha chiesto chiarimenti sulla sua strategia.
Comunque Mittal, che in questi mesi ha fatto importanti concessioni sia sul piano finanziario che della governance, ha reso noto che i negoziati sono ormai «in fase avanzata». Un portavoce di Arcelor ha addirittura affermato che potrebbero sfociare su un'offerta di acquisto «raccomandata dalla direzione». Preoccupato, il numero uno di Severstal, Mordashov, è volato a Lussemburgo, sede legale del gruppo.
La svolta del management, che per mesi ha dichiarato che non vi poteva essere alcun futuro con Mittal, è stata imposta dall'ostilità degli azionisti a consegnare il gruppo a Mordashov che sarebbe diventato l'azionista di maggioranza con il 38% del capitale senza lanciare un'opa. Contro il progetto Severstal si è mosso in particolare Romain Zaleski, diventato in questi giorni primo azionista con il 7,79% del capitale.
Secondo indiscrezioni, Arcelor e Mittal avrebbero trovato un'intesa su tutti i punti salvo sul prezzo.

Il gruppo europeo chiederebbe 44 euro ad azione mentre l'offerta, già maggiorata nei giorni scorsi da Mittal da 18,6 a 23 miliardi, è attestata a 36 euro. Se i negoziati dovessero andare in porto, le nozze daranno vita a un colosso che, con una produzione di 115 milioni di tonnellate, controllerà il 10% del mercato mondiale dell'acciaio.

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