Ascoli Piceno e i suoi gioielli. La città delle cento torri offre ai visitatori una tra le più belle piazze d'Italia, interamente rivestita di bianco travertino. La sera, quando è illuminata, ricorda Venezia. Su Piazza del Popolo, cuore storico e centro mercantile, s'affacciano il palazzo dei Capitani, l'arioso colonnato e tante botteghe artigiane. Del resto gran parte della città è stata costruita con il marmo delle vicine cave: le cinquantadue chiese, i ponti, i chiostri, i teatri. E, a cornice, le tipiche rue, vicoli stretti, e gli ampi belvedere.
Scelta prima dai Piceni e poi dai Romani per la sua posizione strategica sorge lungo l'antico percorso della Salaria, la via del Sale e dei commerci. E non per caso quando gli ascolani citano orgogliosi i loro «gioielli» intendono soprattutto i prodotti del territorio: l'oliva tenera ascolana, oggi marchio dop, e il rinomato extravergine che da essa si ricava, i vini, il tartufo pregiato, la mela rosa dei monti Sibillini, presidio Slowfood. E' mattina e si parte presto a caccia di tartufi. Quest'anno a causa della siccità gli esperti fanno previsioni fosche e dunque il prezzo del tubero, che viene in larga parte esportato, potrebbe salire da 500 a 1500 euro al chilo. L'entroterra piceno ne offre quattro tipologie: il bianco, esclusivamente italiano, il nero, che cresce anche in Francia e Spagna, l'estivo detto «scorzone» e il bianchetto soprannominato «marzuolo».
D'improvviso Alex e Vespa, i due cani che ci accompagnano in questa avventura, cominciano a scodinzolare festosi. Girano freneticamente intorno alla stessa roverella e si mettono a scavare. Dopo qualche minuto di ansiosa attesa il tartufaio Giulio Poli mostra con orgoglio un esemplare spugnoso che misura poco meno di una nocciola.
La zona dellAscolano in tal senso ha una lunga tradizione. In queste aree già nell'Ottocento i periodi di raccolta erano regolamentati e negli anni Ottanta queste campagne erano la base più importante d'Europa per la ricerca del tubero. Ufficialmente la stagione del tartufo nero pregiato si apre il primo di dicembre e termina a marzo.
«I gioielli della terra picena per noi ascolani sono innanzitutto i prodotti della terra», conferma Giuseppe Mariani, assessore all'agricoltura della Provincia di Ascoli. Difficile non condividere questa opinione. Dopo anni in cui sembrava che dovesse prevalere la vocazione industriale c'è ora un ritorno alle attività rurali e alle millenarie tradizioni agricole. E si punta all'accoglienza. E al matrimonio tra turismo e gastronomia. A chilometro zero. Si consumano soprattutto nelle Marche (ma vengono spediti in tutto il mondo) il vino rosso Boccascena di Pantaleone o il Falerio di Velenosi. E le bottiglie di extravergine dell'oleificio Silvestri Rosina, da accompagnare con assaggi gourmet. Nel laboratorio artigianale dell'Agriturismo Case Rosse i piccoli frutti verdi si trasformano definitivamente in frittura. Una delizia - l'oliva ascolana - nota in tutto il mondo. Mentre nell'Agriturismo Il Fienile di Montedinove il menù è a base di mela rosa dei monti Sibillini. Dall'antipasto al dolce. Fino al sidro dalla gradazione incerta.
Così mentre riprendiamo il nostro itinerario ci sorride il maestro Dante, il cui profilo la natura ha voluto incidere sulle rocce poco distanti, in cima alla montagna dell'Ascensione. Segnano il paesaggio tra le colline anche numerose fenditure di colore biancastro: sono i calanchi, strano fenomeno geologico. Da non perdere due piccoli comuni medievali: Offida, segnalato tra i borghi più belli d'Italia, e la minuscola Montedinove, esempio invece di borgo «mattonato» (cioè costruito interamente utilizzando il mattone). E dulcis in fundo altre due proposte originali turistiche, per chi volesse fermarsi più a lungo in queste bellissime campagne, tra vigneti e ulivi centenari. Almeno un weekend merita l'agriturismo Terra della Sibilla a Pievebovigliana, nel Parco nazionale dei Monti Sibillini, dove tra coltivazioni biologiche antiche e grani «storici», è stata appena inaugurata una sinovia, percorso naturalistico in compagnia degli asini di Martinafranca, una delle cinque razze italiche (0737.44070; terredellasibilla@libero.it). Mentre per gli sportivi consigliamo una giornata di sci sul Monte Piselli, dalle cui piste a 1700 metri di quota, si vede il mare.
Informazioni: Provincia di Ascoli Piceno - Assessorato all'Agricoltura. Prezzo medio per una camera matrimoniale hotel 3/4 stelle a partire da 69 euro. Agriturismi e b&b da 50 euro a notte. www.provincia.ap.it - www.gioiellidellaterrapicena.com. Prenotazioni: tel. 0736. 403949.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.