Attesissima la satira di «Un due tre stella»: ma se non si rinnova potrebbe affondare

«Il tentativo sarà quello di ristabilire i principi del dibattito». E, solo con questa dichiarazione di intenti, chi la odia comincia a ridersela. Con questi obiettivi, infatti, sarà difficile raccogliere un ampio consenso di pubblico, anche se gli spettatori de La7 sono naturalmente predisposti a sorbirsi qualsiasi dibattito di morettiana memoria. Comunque, se la Costamagna ha davanti a sé un compito difficile, per Sabina Guzzanti si prevede una fatica immane. Il suo debutto sulla rete Telecom (da mercoledì prossimo per otto puntate, titolo della trasmissione Un due tre stella) è il più atteso della stagione televisiva. Quasi ai livelli di quello di Santoro sul network di Tv locali. Metà del pubblico è già pronta a massacrarla se il suo show dovesse fallire, l’altra metà è decisa comunque a giustificarla.
La più spigolosa, combattiva, antipatica, barricadera delle attrici italiane, torna in televisione dopo ben nove anni. L’ultima volta che apparve fu in Raiot, il famoso show interrotto dalla Rai dopo la prima puntata perché aveva suscitato una valanga di polemiche e di denunce. Insomma, l’attrice che più di tutte si può vantare di essere una «vera censurata», si trova davanti a una sfida in cui gioca tutte le proprie carte. Rientra in televisione con un’immagine alquanto offuscata dalle poco trasparenti operazioni finanziarie affidate al cosiddetto «Madoff dei Parioli» e dopo una serie di film osannati dalla critica ma di scarso peso al botteghino. In più si ritrova in un momento storico e su una rete in cui è diventato difficile fare satira. Sia perché il bersaglio numero uno e più semplice da attaccare (Berlusconi) si è fatto da parte, ed è realisticamente difficile prendere per i fondelli Monti e soci; sia perché La7 vive un momento di sofferenza: improntato gran parte del palinsesto in un’ottica politica, si è ritrovata spiazzata dal governo tecnico, per cui, se tutti i talk politici in generale stanno perdendo appeal, i programmi di La7, dal Tg di Mentana allo show della Dandini, stanno avendo ancora maggiori difficoltà.
La Guzzanti si presenta con alcuni suoi cavalli di battaglia: le imitazioni di Moana Pozzi, Barbara Palombelli, Lucia Annunziata e Massimo D’Alema. Ma annuncia in un’intervista che quel che vuol fare «è sicuramente molto diverso da quel che ho fatto finora, ma pur sempre una tv a cui la gente narcotizzata non è più abituata».

Il fatto è che i politici non ci pensano proprio ad andare a farsi prendere per i fondelli nel suo studio; sul «Caimano» dice di aver detto tutto ciò che aveva da dire. Che cosa resta? «Per le parodie sul governo Monti c’è l’imbarazzo della scelta», dice lei. Vedremo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica