da Milano
Il mercato dellauto europeo riparte a febbraio, accelerando dell8,7% rispetto a un anno fa. Le nuove immatricolazioni sono 1.180.842, mentre nei primi due mesi dellanno la crescita è stata del 3,8% (a 2.489.812). Ma non tutte le note sono positive: le previsioni sono di un 2008 stagnante, dove fin da ora si sta riducendo il peso dellItalia. Buone notizie arrivano invece dal gruppo Fiat, che ha incrementato i volumi, segnando in Europa occidentale un progresso dell1,1% a 99.636 unità e registrando una quota di mercato del 9,2%, in leggero ribasso rispetto al 9,8% di un anno fa ma tale comunque da fargli raggiungere il quarto posto tra i costruttori, alla pari del gruppo General Motors che a febbraio 2007 era all8,2%, preceduta da Volkswagen, Psa e Ford.
Francia e Germania sono i Paesi in cui Fiat Group Automobiles ha ottenuto a febbraio i risultati migliori. «In Francia - sottolineano a Mirafiori - i volumi sono cresciuti del 28,3% in un mercato aumentato dell11,1%. La quota è stata del 4,1%, era il 3,5% un anno fa. Ancora migliore il risultato in Germania con i volumi che hanno segnato un aumento del 79% (il mercato è salito del 24,8%) e la quota è passata dal 2,3% di febbraio 2007 al 3,3% di questanno». Fa da traino il marchio Fiat, quarto in Europa occidentale con una quota del 7,6% (dal 7,3%) e con un incremento dei volumi a febbraio dell11,3% a 82.306 unità.
E tutti ringraziano lanno bisestile: il vantaggio di avere un giorno lavorativo in più, sostiene lAcea, è stato decisivo per la crescita di febbraio. Determinanti anche la forte ripresa della Germania (+24,8%) e il progresso della Francia (+11,1%), mentre Italia (-3,9% ) e Regno Unito (-5,4%) hanno chiuso il mese in flessione.
Il peso dellItalia nei primi due mesi dellanno «si è ridotto in Europa dal 19,9% al 18,1%», sostiene lUnrae, soprattutto a causa del nuovo pacchetto di incentivi che esclude i circa 4 milioni di vetture Euro 2 immatricolate nel 1997 e nel 1998. Il Centro Studi Promotor, invece, si concentra sul mercato europeo e sottolinea che «dovrebbe essere caratterizzato da una sostanziale stagnazione per tutto il 2008, senza escludere la possibilità di peggioramenti».
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