Autogol Il Prc non sfila e «Liberazione» sciopera

Roma Né in piazza né in edicola. Per Rifondazione comunista e il suo giornale, Liberazione, sono tempi durissimi. Oggi e domani infatti il quotidiano del Prc non sarà nelle edicole. Dunque, ai compagni comunisti che scenderanno per le strade di Roma mancherà proprio quel giornale che da sempre invoca la piazza contro il nemico del popolo Silvio Berlusconi. Il black out di quarantotto ore mette in luce l’ennesimo paradosso a sinistra e apre dentro Rifondazione l’ennesima resa dei conti dopo il duello rusticano tra l’attuale segretario Paolo Ferrero e il governatore della Puglia Nichi Vendola. La scure del ministro dell’Economia Giulio Tremonti sui fondi all’editoria, dice Liberazione, «grava ancora sulle nostre teste». Il rischio di licenziare giornalisti e maestranze varie è altissimo, e sarebbe veramente tragicomico se i vertici di Rifondazione dovessero indossare le maschere dei padroni. Ecco perché il Comitato di redazione del foglio comunista chiede il solito «tavolo negoziale» per capire fino in fondo che cosa il partito abbia deciso sugli eventuali tagli a un organico zeppo di «situazioni di precariato che la società editrice dà segno di non voler sanare».

Anche perché, e qui parte il diktat, «i giornalisti di Liberazione non accetteranno che eventuali danni di cattiva gestione dell’azienda venissero fatti ricadere sulle spalle dei più deboli, di quegli stessi precari di cui il partito e il giornale stesso hanno sempre preso le difese». Ferrero è avvisato.

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