Bassora, gli inglesi tornano a casa

Il premier britannico Gordon Brown: "Non è una sconfitta, decisione prevista e programmata". Con il ritiro dei soldati britannici dal palazzo che era stato di Saddam Hussein sono finiti nella città irachena 4 anni di presenza militare iniziata nel 2003

Bassora, gli inglesi  
tornano a casa

Bagdad - Le forze britanniche hanno lasciato la base di Bassora e si sono trasferite nell’aeroporto internazionale della seconda città dell’Iraq, a circa 20 chilometri di distanza. Lo ha confermato l’esercito di Londra. Il ritiro degli ultimi 500 soldati britannici dalla città irachena di Bassora era "previsto e programmato" e non vuol dire "sconfitta". Lo ha sottolineato il premier Gordon Brown, spiegando che i circa 5.500 soldati inglesi, distaccati ora nella base militare vicino all’aeroporto di Bassora, conservano la capacità di intervento in città. Il primo ministro ha poi aggiunto che Londra continuerà a mantenere l’impegno assunto "con la popolazione irachena e con la comunità internazionale", ha detto Brown intervistato dall’emittente Bbc. Negli ultimi mesi sono aumentati gli attacchi degli insorti alle truppe di Londra dislocate a Bassora dove 22 soldati britannici sono rimasti uccisi dallo scorso maggio. Con il ritiro dei soldati britannici dal palazzo che era stato di Saddam Hussein sono finiti nella città irachena 4 anni di presenza militare iniziata nel 2003.

Bassora, issata bandiera irachena I soldati iracheni hanno issato la bandiera rosso-bianco-nera sul palazzo di Bassora dopo il ritiro del contingente britannico: le responsabilità della sicurezza sono state trasferite a una forza irachena composta anche da miliziani sciiti. La seconda città dell’Iraq rimarrà così senza alcuna presenza multinazionale per la prima volta dall’intervento armato anglo-americano del marzo 2003. Un comunicato dell’esercito britannico ha spiegato che le operazioni sono iniziate alle 22 di domenica (le 20 italiane) e "tutti i soldati britannici sono arrivati all’aeroporto" entre mezzogiorno di lunedì (le 10 italiane).

"Non ci sono stati scontri o attacchi contro le forze britanniche nel corso dell’operazione", ha spiegato il portavoce britannico, il maggiore Matthew Bird, "Il passaggio di consegne formale dei Palazzi avverrà in un prossimo futuro".

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