Bazoli: «La partita con Mittel non è chiusa»

da Milano

La trattativa Mittel-Hopa non è chiusa: «Non so se andrà in porto o meno. La partita è ritenuta di grande interesse per noi e la controparte - ha detto ieri Giovanni Bazoli, presidente di Mittel in occasione dell’assemblea - non lo so che probabilità ha di andare in porto, ma non è caduta. Ho visto nella controparte un forte dispiacere per quello che è avvenuto e una grande determinazione per cercare altre vie. Esamineremo le nuove proposte che ci saranno fatte. Vedremo. Noi abbiamo una grande serenità al riguardo». Se poi la fusione non dovesse andare in porto «siamo sicuri di poter trovare» altre soluzioni. In ogni caso «da tanto tempo il cda di Mittel ha avvertito la necessità di un salto qualitativo che significa soprattutto un salto dimensionale» che «consentirà di svolgere un ruolo più importante» ha detto.
Se invece la fusione tra Mittel e Hopa andasse in porto, non è ancora stata presa alcuna decisione sulla quota Telecom controllata dalla finanziaria bresciana attraverso Holinvest: «Procederemo a delle dismissioni. Quali cespiti non lo possiamo dire perché non li abbiamo ancora identificati». Quello che è certo, ha assicurato Bazoli, è che «noi ci impegneremo a ridurre il debito lordo» della nuova Mittel attraverso la dismissione di asset. «Tutto quello che riguarda Telecom in questo momento non ci riguarda, neanche potenzialmente» e quindi l’eventuale accordo con Telefonica «lo esamineremo a suo tempo, se l’operazione andrà in porto» ha avvertito Bazoli.
Sull’altro fronte, quello di Intesa Sanpaolo, Bazoli ha avvertito che «non sto seguendo questa cosa, non sto seguendo questa fase di formazione del patto. Certamente non avrò il ruolo che avevo in precedenza quando ero presidente di Banca Intesa e presidente del patto. È escluso sin d’ora che se ci sarà un patto di consultazione io abbia un ruolo nello stesso». Il patto di consultazione, molto prevedibilmente, coinvolgerà le quattro fondazioni, con impegni poco vincolanti.

L’unico impegno dovrebbe essere quello che prevede una prelazione nel caso in cui una delle fondazioni dovesse cedere tutta o parte della sua quota. Infine la partita Generali: «Mi si attribuiscono ruoli da protagonista che non ho» ha affermato.

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