Bellezza? Meglio in franchising

Nostante il periodo di grave crisi economica che colpisce l’economia italiana, il settore del «benessere» non sembra subire la conseguenza delle ristrettezze economiche che gli italiani devono affrontare, tanto che il fatturato degli ultimi due anni non da segni di scoraggiamento. Sin dai tempi più antichi, quando - almeno secondo la mitologia - si affrontavano lunghi ed eroici viaggi per conquistare l’elisir di lunga vita, ciascuno di noi cerca infatti una soluzione all’inevitabile invecchiamento. Questa ricerca non solo non è ancora finita, ma difficilmente si concluderà e quindi il continuo desiderio di bellezza può facilmente diventare un’importante occasione di business. Nasce così il progetto Wm Clinic che ha l’obiettivo di creare in due anni, a partire dal 2012, una rete di 150 istituti di medicina anti-aging, di benessere e trattamenti di bellezza, consentendo a chiunque di associarsi e aprire un nuovo centro nella propria città. «La quota d’investimento - spiega Giuseppe Riformi, direttore operativo di Wm Clinic s.p.a. - prevede una cifra paragonabile a quella necessaria per l'acquisto di una autovettura tedesca di media cilindrata. E con la quale, in modo indipendente, sarebbe assolutamente impossibile avviare un’attività come la nostra. Ma il nostro gruppo - continua Riformi - si preoccupa anche di tutelare il socio, lo supporta con mezzi professionali per la ricerca e la formazione del personale, ottimizza gli acquisti presso i fornitori e gestisce piani marketing per l’azienda e piani di comunicazione per l'acquisizione dei clienti, non lasciando mai nulla al caso». Chi deciderà di prendere parte al progetto Wm Clinic avrà anche un asso nella manica per conquistare i clienti e battere la concorrenza: l’esclusivo metodo anti-age.

«Attraverso un esame del Dna totalmente indolore - conclude il direttore Riformi - si può procedere a una serie di analisi e attivare una serie di provvedimenti atti al miglioramento di alcune situazioni che provocano l’invecchiamento cellulare».