Bene la serie «Smash» fra privato e showbiz

F a la cameriera in un ristorante di New York la giovane Karen Cartwright ma coltiva il sogno di Broadway incoraggiata dal leale fidanzato. Se ci credi davvero puoi farcela perché il talento ce l’hai. Qualche isolato più in là, tra l’attesa di un figlio in adozione, un divorzio incombente e le fisime di un flirt gay sta prendendo forma il musical del momento su Marilyn Monroe. La squadra di partenza è già formata: c’è Julia Houston (la Debra Messing di Will & Grace), sceneggiatrice con famiglia brontolona, c’è Tom Leavitt (Christian Birle), autore musicale omosex, c’è la scafata produttrice resa alla perfezione da Anjelica Huston e infine c’è il regista affermato, antipatico e donnaiolo (Jack Davenport) prevedibilmente in conflitto con il resto del gruppo. Ora però bisogna scegliere la Marilyn giusta: sarà la spontanea Karen o Ivy Lynn (Megan Hilty), attrice platinata in cerca della consacrazione definitiva? Partono i casting e, per un attimo, sembra di tornare alle atmosfere di Flashdance, dove la ragazza di modeste origini coltiva il sogno americano.

In realtà, in Smash, prodotta dalla Dreamworks di Spielberg per la NBC e trasmessa in Italia a due settimane di distanza (Mediaset Premium, Mya, domenica, ore 21,15) siamo più dalle parti di un «Glee per adulti». Intreccio narrativo perfetto, ottimo dosaggio tra storie private e affresco dello showbiz, ritmo incalzante: per ora latita il pathos.

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