da Milano
Unite sotto il segno dei rincari. È un movimento compatto, quello con cui le compagnie petrolifere hanno adeguato i listini dei carburanti alla vigilia dellincontro previsto per oggi con il ministro delle Attività produttive, Pier Luigi Bersani. Dopo il ritocco deciso venerdì scorso dallAgip, tra sabato e ieri le altre major (con leccezione di Erg) hanno provveduto ad aumentare il prezzo della verde, che tocca un massimo di 1,243 euro il litro, e del gasolio, salito a 1,119 euro. Un pieno per un auto di media-grossa cilindrata passa così a 62,15 euro.
Il nodo-prezzi, che ha già fatto scattare unindagine dellAntitrust, sarà uno dei punti affrontati oggi dallUnione petrolifera nella riunione prevista con Bersani nellambito delle discussioni che riguardano la contestata (da parte dei gestori) riforma della rete distributiva. Anche ieri, Umberto Carpi, consigliere per lenergia del ministro, ha ricordato che «il regime dei prezzi è libero, ma resta il fatto che in Italia il livello dei prezzi è molto più alto che in Europa. Il differenziale - ha aggiunto - si muove in una forbice che va da 0,26 a 0,50 euro il litro».
La linea di difesa delle compagnie, almeno per quanto riguarda i rincari, rimanda alla posizione ribadita anche ieri dallUp con cui si ricordano le rinnovate tensioni geopolitiche, il calo delle scorte Usa e il blocco di alcune raffinerie americane.
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