In bici tra i ciliegi o a pesca: ecco la vera Puglia

In bici tra i ciliegi o a pesca: ecco la vera Puglia

I ritmi slow della bici per riscoprire paesaggi e sapori autentici della Puglia e per avvicinare in modo sostenibile luoghi e persone. È questo l'obiettivo di «Puglia Taste&Bike, itinerari del gusto in bicicletta» 12 percorsi ispirati alla filosofia lenta della mobilità su due ruote che ben si sposa con il rosso delle ciliegie, l'oro del grano, l'arancio degli agrumi, il bianco delle saline, l'azzurro del pesce o il nero delle cozze. Una approccio inedito, fuori dalle rotte segnate e dalle mete turistiche di massa, per un flusso turistico ormai in esponenziale crescita e che posizione la Puglia tra i quindici territori imperdibili al mondo. «Visitare la Puglia in bicicletta – ha spiegato l'assessore regionale pugliese alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni – consente di cogliere ancora al meglio la bellezza dei luoghi meravigliosi della nostra regione e di incrociare, di stagione in stagione, i momenti più significativi delle produzioni agricole fino ad approdare sulla costa». Rosso e nero sono i due colori predominanti nel primo itinerario. Si parte dalla masseria, Montepaolo, dimora di campagna del '500 utilizzata per la caccia dai Conti Acquaviva d'Aragona. Situata su un poggio che domina uno dei «laghi» di Conversano, ovvero una dolina - tipico fenomeno carsico della Murgia - è circondata da migliaia di alberi di ciliegio. Immancabile la sosta sotto un albero della Ferrovia, la ciliegia di grossa pezzatura, con un calibro mediamente tra i 28 e 30 mm, apprezzata per la sua durezza che la rende adatta anche al trasporto a lunga distanza. Veniva infatti esportata con treni merci in tutta Europa e da qui l'origine del nome. Il secondo itinerario porta diritto alla Festa del mare. Sulla banchina un paio di pescherecci, abbandonata l'originale attività, sono pronti ad imbarcare turisti alla scoperta dei Due Mari con una battuta di pesca finale al largo delle Isole Cheradi, zone magiche per la pesca al palangaro o con le reti da posta. Pescato e mangiato a bordo è l'epilogo naturale della pescaturismo che sulle rive dello Jonio comincia a creare economia e dare futuro a numerose famiglie di ex pescatori.

I guasti provocati dall'Ilva alla più grande area di mitilicoltura del Mediterraneo, con circa 50.000 tonnellate all'anno di cozze, fortunatamente cominciano ad essere un ricordo. La dimostrazione che la natura alla fine ha la meglio su tutto.

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